I giudici della Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno confermato la decisione del Tribunale del Riesame per le misure reali del Tribunale di Avellino del sequestro preventivo della somma di 252mila euro scoperta dagli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Avellino nel dicembre scorso all’interno dell’abitazione del narcotrafficante Americo Marrone, che al momento del blitz degli agenti agli ordini del sostituto commissario Roberto De Fazio era sottoposto alla custodia cautelare in carcere per l’esecuzione di una pena (tuttora in corso). Rigettata l’impugnazione proposta dalla difesa della moglie del pregiudicato. I giudici della Cassazione hanno infatti rilevato che proprio i familiari di Marrone non hanno fornito adeguata giustificazione della somma. Per i magistrati infatti il Riesame ha : “fornito
adeguata giustificazione del fumus del reato presupposto (traffico di
sostanze stupefacenti), non limitandosi ad evocare le singolari modalità di
occultamento e di detenzione di rilevantissime somme di denaro contante
(euro 252.000) suddivise in mazzette, all’interno dell’abitazione degli
indagati, la mancanza di fonti reddituali e l’assenza di qualsivoglia giustificazione della loro provenienza, ma collegando l’origine del denaro alla attività illecita di Marrone, nel settore del narcotraffico, evidenziando i plurimi precedenti penali e il più recente precedente (6/05/2021 Corte di Appello di Napoli) in relazione al
quale lo stesso si trovava in stato di detenzione. In tale modo risulta pienamente rispettato il grado di onere motivazionale richiesto per la configurabilità del “fumus” dei reati contro il patrimonio presupponenti la
consumazione di un altro reato (648, 648 bis, 648 ter cod.pen.), laddove il
reato presupposto, quale essenziale elemento costitutivo delle relative
fattispecie, deve essere individuato quantomeno nella sua tipologia, pur
non essendone necessaria la ricostruzione in tutti gli estremi storici fattuali”.