Due volte in nove anni: l’Avellino riparte dalla D

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E così, tristemente, è finita. Nel caos della Serie B, che da 22 è scesa a 19 squadre, facendo piovere polemiche, denunce e minacce di ricorrere al Tribunale Sportivo non facendo iniziare il campionato, l’Avellino non c’è, per il semplice motivo che gli irpini non hanno ottenuto la licenza per iscriversi in Serie B.

Un momento toccante e straziante, soprattutto quando il capitano biancoverde, Angelo D’Angelo, in lacrime ha comunicato ai tifosi, presenti all’esterno del Collegio di Roma, che era stato decretato il fallimento della società irpina.

L’Avellino aveva presentato ricorso al collegio di Garanzia dello Sport, ma il presidente Franco Frattini, assieme ai suoi collaboratori, ha respinto l’istanzadella società biancoverde. La società irpina era in possesso dei requisiti di idoneità finanziaria, ma la non presentazione del comunicato ufficiale numero 49 nei termini previsti ha decretato l’impossibilità di valutare la legittimità dei criteri formalistici.

Dopo il fallimento del 2009, un’altra brutta pagina di sport per la società che era presieduta da Taccone. Ciò che ha sconvolto di più è stato il fatto che nei nove anni che vanno dal 2009 al 2018, l’Avellino ha accumulato ancor più debiti delle altre società che si sono susseguite nei primi 97 anni di storia dei campani.

Il nuovo Calcio Avellino S.S.D. riparte dalla Serie D e da mister Archimede Graziani. Si è parlato, nei giorni scorsi, di un eventuale ripescaggio in Serie C, cosa che, però, non condiziona società e calciatori, impegnati nella preparazione a un campionato che può essere molto tosto. La neonata società continuerà a giocare al Partenio-Lombardi le gare casalinghe della nuova stagione calcistica, dopo l’incontro andato a buon termine tra i legali di Sidigas e il dirigente comunale Luigi Cicalese.

Per riassaporare il campionato cadetto, purtroppo, i tifosi irpini dovranno aspettare. Se tutto andrà come deve, in due anni l’Avellino potrebbe tornare in Serie B, anche se sappiamo quali sono le difficoltà di Serie D e Serie C: basti pensare al Lecce, che ha impiegato ben 6 anni per essere promosso nel campionato cadetto.

In una Serie B a 19 squadre non mancheranno i talenti da osservare, ragazzi che vorranno mettersi in mostra per approdare poi nel campionato di Serie A. Uno su tutti è Luca Clemenza, che, dopo un tira e molla tra Juventus, Palermo e Padova, ha scelto con tutto il cuore quest’ultima destinazione. Il trequartista classe ’97 si è messo in luce nel precampionato con un gran gol contro il Benfica. Altro calciatore da osservare è colui che viene additato come il nuovo Pirlo – anche per una somiglianza fisica – da tanti addetti ai lavori. Si tratta di quel Sandro Tonali, già pilastro dell’Italia Under 19, in forza al Brescia. 18 anni, grande capacità di trattamento del pallone, ha già incantato tutte le big, tanto che la Juventus aveva pensato a lui per la squadra U23 che giocherà in Serie C, ma il Brescia lo ha ritenuto incedibile.

Un vero peccato che non ci siano talenti dell’Avellino, una piazza così importante, privata, per la seconda volta in 9 anni, di un calcio di certo livello. Speriamo che i tifosi possano continuare a sognare.