Due medici della Malzoni in prima linea in altrettanti congressi scientifici

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casa di cura malzoni
casa di cura malzoni

A distanza di poche ore due professionisti del Gruppo Malzoni presiedono due importanti Congressi scientifici, uno di ginecologia endoscopica e l’altro di urologia.

 

«È la dimostrazione che il Gruppo Malzoni, aldilà delle difficoltà economiche che vive e che sta vivendo, tra l’altro, tutto il comparto, raccoglie in se professionisti che amano il proprio lavoro, lo fanno con passione, dedizione e soprattutto sono tra i più attivinella ricerca sanitaria, studiano ed applicano nuove tecniche d’intervento e nuovi farmaci che li rendono punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale.

 

Questa è l’anima della nostra mission sanitaria a conferma che la Malzoni è un’eccellenza del Mezzogiorno d’Italia » con queste parole Salvatore Bilancio, amministratore delegato del Gruppo Malzoni, si complimentaa nome dei vertici dell’azienda avellinese con il dott.riMario Malzoni eStefano Pecoraro entrambe in questi giorni impegnati a presiedere le società scientifiche e le relazioni congressuali relative alle loro specializzazioni mediche.

 
Mario Malzoni è stato eletto per acclamazione presidente della SEGI, società di endoscopia ginecologica italiana, nel corso del congresso che si è tenuto a Roma dal 24 al 27 maggio. Il medico 46enne avellinese, figlio di Carmine e nipote di Mario fondatore della Clinica Malzoni Villa dei Platani, è tra i maggiore esperti mondiali della chirurgia laparoscopica ed endoscopica ovarica. I numerosi interventi chirurgici e relazioni congressuali richieste in ogni dove, fanno del dott. Mario Malzoni un vanto per la Campania.

 
E quasi in contemporanea, a Giardini Naxos (ME), il dott. Stefano Pecoraro, presidente UrOPtiene il “X Congresso Nazionale della società. Nella cornice sicialiana, il professionista salernitano ha discusso con Paulo Egydio e i colleghi provenienti da tutta Europa delle tecniche di allungamento penieno a causa di carcinomi e di disfunzione erettile che coinvolge oltre 3,5 milioni di italiani risultando la patologie urologica di maggiore impatto sociale nell’uomo.

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