Prosegue l’azione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino quotidianamente impegnati nel controllo del territorio finalizzato a garantire sicurezza e rispetto della legalità. E nel mirino dell’Arma c’è sempre la lotta alla droga.
In tale contesto, un’altra attività è stata condotta dai militari della Compagnia di Avellino che nella giornata di ieri hanno sottoposto a sequestro ben due chili e mezzo di hashish rinvenuti in aperta campagna.
Quei panetti di hashish compresso erano nascosti sotto un albero di alto fusto circondato da vegetazione incolta: pochi giorni ancora e quei due chili e mezzo di stupefacente sarebbero diventati circa 3.000 dosi per lo spaccio al minuto, fruttando ai criminali oltre 10mila euro.
I Carabinieri della Stazione di Montefredane hanno recuperato quei 25 ‘mattoncini’ marroni prima che l’ignoto proprietario potesse riappropriarsene e commercializzarli.
I carabinieri della Compagnia di Avellino, che stanno svolgendo una serie di mirati controlli antidroga, avuto sentore che in quel territorio si stesse preparando ad un forte smercio di “fumo”, hanno avviato l’attività d’indagine li ha portati al rinvenimento della droga.
Non una casa, né un casolare abbandonato ma un preciso punto della campagna, dove quasi nessuno passa e dove il silenzio regna sovrano.
L’albero sotto cui è stato rinvenuto l’hashish serviva per segnalare il punto esatto in cui era nascosto lo stupefacente.
La droga è stata sequestrata e, per ora, si procede contro ignoti.
Chi possedeva una quantità simile, evidentemente, aveva il ruolo del grossista che affidava lo spaccio ai pusher.
Le indagini dei carabinieri proseguono per cercare di risalire alla filiera dell’approvvigionamento.
Le azioni messe a segno nella nostra provincia rivelano l’impegno profuso sul fronte della repressione dello spaccio.
La lotta alla droga proseguirà con il massimo impegno. Si assiste a casi di giovani che diventano violenti, disposti a tutto pur di racimolare i soldi sufficienti per una dose: famiglie, disperate e letteralmente rovinate dalla droga affidano spesso ai carabinieri un’accorata richiesta di aiuto.
La sicurezza sociale ha sì bisogno di tecnologie ma soprattutto di controllo sociale del territorio da parte dei cittadini, della collaborazione di questi con le Forze dell’Ordine.