AVELLINO- Dopo ventotto anni fianco a fianco con cinque dei sette Procuratori della Repubblica che si sono succeduti alla guida dell’ufficio inquirente di Piazza D’ Armi, arriva il giorno dei saluti a colleghi e magistrati anche per Franco Vetrano. Conoscendo quanto sia “vulcanico” il protagonista, sembra anche un po difficile parlare di “quiescenza”. Ma arriva anche per lui la meritata pensione. Il “cavaliere”, come tutti conoscono Vetrano per il titolo da anni conferitogli dal Quirinale, dopo un lavoro di autista iniziato negli anni 80 prima a Milano, poi a Roma e a Napoli, dal giugno del 1996 e’ stato un fedele collaboratore dei magistrati alla guida della Procura avvicendatisi negli anni successivi. A partire dal Procuratore Alfonso Monetti, successivamente Mario Caputo, ancora nella segreteria del Procuratore Aristide Mario Romano e quella di Angelo Di Popolo. Negli ultimi anni e’ stato impegnato sia nella segreteria del Procuratore Aggiunto (e per circa un anno facente funzioni) Vincenzo D Onofrio e attualmente nella segreteria del Procuratore Aggiunto Francesco Raffaele. Oggi ci sarà la sua cerimonia di saluti. Stavolta il suo intervento, atteso con ansia ad ogni commiato dei magistrati dell’ufficio inquirente negli ultimi anni, sarà doppiamente importante. Anche se sarà difficile trovare un “Vetrano” che gli possa dedicare le metafore tra il calcistico e il culturale che lui ha saputo attagliare per i commiati. Ultimo in ordine di tempo quello del pm Vincenzo Russo.
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