Dopo la tappa ad Avellino, prosegue il “Tour Verità” di Enzo Pastore sullo slogan “Calcio Campano rinasci”

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In nome dello slogan “Duemilasedici: calcio campano rinasci e credici” continua il “Tour verità” delle società campane: si tratta di riunioni zonali da parte delle società attive sul territorio, che vogliono capire meglio cosa sta accadendo e cosa accadrà nel futuro del calcio dilettantistico campano.

Dopo la prima riunione svoltasi al Country Sport di Avellino, unica del 2015 e simbolicamente chiamata “numero zero”, che ha visto la considerevole e convinta partecipazione delle società calcistiche geograficamente più prossime al capoluogo irpino, si è iniziato con quelle del 2016.

Prima tappa a Montesarchio, in cui il Presidente della locale storica società, Biagio Flavio Mataluni, ha dato il via al tour ospitando Nicola Rotoli del Paolisi, Michele Farese, Vicepresidente di Confindustria Benevento e Michele Sordillo, nonché oltre 100 dirigenti delle società sannite.

Si è passati, poi, a Scampia, dove c’erano il padrone di casa Tonino Piccolo, presidente dell’ASD ARCI SCAMPIA insieme a Don Aniello Manganiello, il don coraggio che non ha bisogno di presentazioni, anche presidente dell’ASD ORATORIO DON GUANELLA, e Claudio Amatrudo, figlio del compianto Prof. Salvatore, che ha dedicato una vita intera allo sport ed ai giovani, con la sala convegni del centro gremita e calorosa.

Si giunge alla terza tappa di Atena Lucana, organizzata da Enzo Avino ed a cui hanno partecipato anche Donato Di Stasi ed Antonino Sessa, con tutte le società operanti nel Vallo di Diano, presenti ed entusiaste.

Quarto appuntamento a Vitulazio, ospiti dell’ex sindaco, il dott. Achille Cuccari, abbracciati dalla calda e convinta partecipazione delle società casertane.

Si arriva, infine, a Salerno per la quinta tappa del 2016: nella suggestiva cornice del “Polo Nautico”, ancora una volta una sala gremita in ogni ordine di posto ha ascoltato gli interventi della serata, aperta dall’ing. Donato Di Stasi e dal già consigliere Antonino Sessa.

Anche nella sua Salerno, invitato e presente ad ogni riunione del tour verità, è stato l’ex Presidente del Comitato Regionale Campania della FIGC, Enzo Pastore, ospite più atteso e vero mattatore di tutte le serate: una presenza che testimonia il riferimento innegabile che Pastore rappresenta sempre di più per il territorio, persona a cui tutte le società sono legate indissolubilmente.

Il già Presidente Pastore si è mostrato visibilmente commosso, ma non meravigliato, per la calorosa accoglienza e la numerosa partecipazione delle società calcistiche, ha snocciolato ed analizzato la dolorosa questione di quello che è stato impropriamente definito “il caos del Comitato Regionale Campania” e che, invece, si sintetizza nelle firme bancarie di Enzo Pastore falsificate dall’allora responsabile amministrativo del Comitato Domenico Cerbone.

Il dott. Pastore ha ritenuto opportuno partire da più lontano, da quel 10 novembre 2014, data dell’assemblea elettiva della LND per nominare il successore di Tavecchio, e dal suo intervento in assemblea con cui ha difeso il calcio campano e si è posto in contrasto formando, di fatto, una minoranza che si è posta in opposizione ai cosiddetti poteri forti, per difendere le società sportive campane, per salvaguardare i loro interessi sportivi ed economici e, soprattutto, la dignità degli uomini che sono dietro ad ogni società e che quotidianamente profondono impegno, passione e sacrificio nel mondo del calcio dilettantistico.

“Da quella notte Enzo Pastore è diventato il diavolo” – tuona l’ex numero 1 di Strettola S. Anna alle Paludi – “ed è iniziato un vero e proprio bombardamento con lettere anonime e quant’altro, soltanto perché il sottoscritto non ha accettato compromessi e, per amore del calcio campano, non ha taciuto. Alcune di quelle lettere sono addirittura partite da Casoria ed ho scoperto, con mio grande rammarico, che sono state spedite da una persona molto vicina a Salvatore Colonna, mio predecessore”.

Pastore, quindi, esegue una disamina di tutte le situazioni che contestava, già prima del commissariamento del Comitato, alla Lega Nazionale Dilettanti, riassumendole in alcuni punti fondamentali: importanti i passaggi sulla congruità dei premi assicurativi pagati per tesserati e dirigenti e sull’effettiva corrispondenza degli addebiti richiamati sui comunicati ufficiali di inizio stagione e quelli presenti negli estratti conto di fine stagione.

Poi l’ex Presidente si sofferma sulla questione del suo compenso, già trattato dalla trasmissione Report, e delle inesattezze che si raccontano in giro sulla società Calcio Campania Immobiliare Srl, ponendo l’attenzione su due aspetti fondamentali:

– il primo sull’azione intrapresa dallo stesso Pastore verso Report:

“Nessuno sa, perché non si dice, che il sottoscritto ha querelato la trasmissione Report, perché artatamente ha montato a piacimento le immagini mandate in onda tagliando a 1 minuto e mezzo un’intervista che è durata quasi 20 minuti ed in cui venivano argomentate le risposte e spiegate tutte le motivazioni: pur di fare notizia e scalpore si è disposti a tutto. Mi auguro che la magistratura napoletana possa nel più breve tempo possibile indagare per accertare e far venir fuori la verità dei fatti, che io conosco ma che non espongo per il rispetto delle istituzioni e del segreto istruttorio”.

– il secondo sui suoi compensi, in tre interventi di fondamentale importanza:

“La società Calcio Campania Immobiliare Srl è stata costituita nel 2004 e non ad hoc, come qualcuno ha erroneamente riportato, mentre io sono presidente dal dicembre 2012”.

“Nella mia presidenza ho rinunciato alle diarie ed ai rimborsi spesa che mi competevano, portando avanti con integrità l’impegno morale, che ho iniziato fin da quando ero segretario, rinunciando anche alle missioni. Ho insegnato all’università ed ai corsi per dirigenti senza prendere un solo euro, neanche per i rimborsi spesa: tutto questo perché il mio stipendio mi bastava e non era necessario gravare ulteriormente sulle casse del Comitato”. 

Più nello specifico sul compenso: “Il contratto che ho firmato appena sono stato eletto Presidente del Comitato Campania è stato predisposto dalla dott.ssa Amalia Falcone, giuslavorista consulente della FIGC, su intesa con Carlo Tavecchio ed è stato asseverato da Mario Gallavotti, l’avvocato consulente principe di Tavecchio. Tutto quello che dico è provato da documentazione in mio possesso che, a tempo debito, quando potrò farlo, sarà mostrata a tutti”.

“Devo altresì chiarire che, a differenza di quanto accaduto in altri Comitati, non c’è stato nessun prestito di somme a titolo gratuito o, come detto da qualcuno, a fondo perduto da parte della LND: se da una parte è vero che la LND ha prestato una somma di denaro al Comitato Campania, dall’altra è altrettanto vero che ha percepito la somma di € 146mila a titolo di interessi, già nel 2014”.

Come riferito dai delegati assembleari sembrerebbe che il Commissario De Fiore, senza Assemblea, si accinge a cedere la sede dello stesso comitato, comprata con i soldi delle società campane, alla LND, facendo venir meno quel braccio di ferro che Enzo Pastore stava portando avanti con la Lega: tutto senza chiedere alcunché alle società campane. Inoltre, come se non bastassero gli interessi già percepiti dalla Lega per l’acquisto dell’immobile, con la cessione della sede si mette nuovamente sul groppone delle società campane qualche nuovo onere.

Ampia parentesi è stata, ovviamente, dedicata al Commissariamento ed alle presunte irregolarità riscontrate da De Fiore nella famosa lettera alle società campane.

“Ringrazio chi, come l’ing. Di Stasi, ha speso tanto per la federazione e per la mia persona; ringrazio chi, come Tonino Piccolo di Scampia, si è esposto pubblicamente ed ha affermato che in Campania non serve alcun Commissario. Posso solo dire che Enzo Pastore è rispettoso delle norme ed aspetterà l’esito della discussione dei ricorsi sul commissariamento e sulla relativa proroga; aspetterà il momento giusto per programmare insieme alle società, come ha sempre fatto, gli scenari futuri del calcio campano”.

Fondamentale importanza ha assunto la vicenda degli ammanchi nelle casse del comitato. Pastore mostra ai presenti una perizia di parte, commissionata al dott. Luigi Pannuto, consulente in grafologia, che si è conclusa con l’accertamento della falsità delle firme apposte in calce alle operazioni con cui si è proceduto a distrarre illecitamente le somme dal conto del Comitato Campania.

“Purtroppo ho dovuto constatare il prelievo della somma di circa 378mila euro dalle casse del Comitato da parte del Responsabile Amministrativo Cerbone. Questi prelievi non sono stati effettuati con assegni, come erroneamente riportato, ma con la falsificazione della mia firma in calce alle distinte di presentazione alla banca per l’emissione di assegni circolari a nome dello stesso Domenico Cerbone che, poi, ritirava in contanti le somme distratte. Voglio e devo chiarire che il controllo economico contabile sulle casse del Comitato non spettava a me ma ad una società contrattualizzata, LABET SRL, che non ha mai riscontrato anomalie, nonostante avesse obbligo di controllo trimestrale. Voglio, infine, portare a conoscenza di quanti non lo sapessero che io stesso ho denunciato quanto accaduto appena venutone, a mia volta, a conoscenza”.

“Posso affermare con serenità che per quanto riguarda gli ammanchi che Cerbone ha operato durante la mia presidenza, i soldi verranno senza dubbio restituiti dalla banca, poiché tutte le firme con cui sono stati effettuati i prelievi sono false. Viceversa per gli ammanchi dei periodi precedenti alla mia presidenza, presumo ci saranno responsabilità personali degli allora legali rappresentanti se non si dovesse accertare la presenza di firme false per le operazioni illecite”.

“Nonostante la distrazione di quasi 400mila euro in circa 30 mesi, la mia presidenza ha portato al comitato un risparmio di 140mila euro nel 2013/2014 e 280mila euro nel 2014/2015. Se a questi risparmi sommiamo quanto sottratto con le firme false, e 90mila euro risparmiati nei sei mesi del 2012/2013 arriviamo a certificare un risparmio di circa 900mila euro in due anni e mezzo, dimostrazione pratica di una straordinaria ed eccezionale spending review”.

Poi Pastore propone un pubblico confronto, anche contemporaneo, con il Commissario Straordinario De Fiore e con la Sen. Capacchione: “Sono disposto ad instaurare il contraddittorio, così come dovrebbe funzionare in un paese di diritto. Il Commissario De Fiore, se vorrà, potrà e, permettetemi di aggiungere, dovrebbe argomentare con me, punto per punto, la relazione che ha pubblicato sul sito del Comitato Regionale Campania per verificare l’attendibilità dei dati portati a conoscenza delle società campane e per verificare se è avvenuto nel periodo della mia presidenza o precedentemente. Anzi colgo l’occasione per invitare ad un confronto, volendo congiunto, anche la senatrice Capacchione per spiegare meglio, sempre punto per punto, le inesattezze riportate nell’interrogazione parlamentare presentata”.

Insomma Pastore c’è, pronto a tornare in campo, a quanto pare, ancor più arcigno ed agguerrito di prima: “Se qualcuno vuole fermare Enzo Pastore non avrà vita facile e sarà difficile riuscirci, ma nessuno potrà e riuscirà mai a fermare la conoscenza da parte di tutti della verità”.

A Vitulazio e Salerno alcuni dirigenti hanno pubblicamente segnalato un minuetto di posizioni di cui si parla in giro: l’avvocato Giacomardo da vice commissario a consulente giuridico retribuito, il commissario De Fiore che abbandona il campo lasciando il posto caldo (o rovente?) a Salvatore Gagliano che vorrebbe candidarsi a “sindaco” da commissario prefettizio del “comune”, in spregio di ogni deontologia istituzionale e democratica. Quasi a dire: le società (come nella famosa canzone di Domenico Modugno) a mo’ di scendiletto.

L’intervento di Pastore si conclude con un’iniezione di fiducia, rivolta alle società campane, attraverso una citazione di Papa Giovanni Paolo II, estrapolata dal suo discorso di insediamento del 1978: “Non abbiate paura”.

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