Avellino – Le Poste Centrali di Via De Sanctis alle 13.30 di oggi hanno riaperto al pubblico. A dare la notizia un foglio bianco con la scritta a mano ‘Riapre alle 13.30’… intanto l’attività investigativa prosegue per gli Agenti della Squadra Mobile e della Scientifica. Ora al vaglio vi sono tutti gli elementi e le attrezzature rinvenute lungo il cunicolo della rete fognaria. Presso gli uffici infatti sono in corso ancora accertamenti e calcoli per poter stabilire innanzitutto l’esatto ammontare del furto: un colpo milionario è di quelli senza precedenti tant’è che all’episodio di cronaca è stata data rilevanza anche nei Tg nazionali delle tre reti Rai. Un furto ‘firmato’ da ‘topi’ specializzati visto non solo il modus operandi ma anche l’attrezzatura lasciata e ritrovata dagli inquirenti: hanno portato con loro martelli pneumatici, prolunghe, martelli di varie dimensioni, torce e numerosi arnesi atti allo scasso. Insomma, il colpo non poteva e non doveva fallire. Malviventi che sapevano dunque fin troppo bene come muoversi e chissà da quanto tempo stavano studiando il colpo. Il percorso sotterraneo utilizzato per raggiungere l’ufficio del direttore è molto stretto ed è povero di aria e non deve essere stato facile per i ‘topi’ percorrerlo… ma questo sicuramente era stato calcolato come era stato studiato, nei particolari, anche il modo per poter disattivare il sistema della sorveglianza e dell’allarme: quest’ultimo dato è fondamentale a chiarire il ‘puzzle’ in quanto sembrerebbe che il sistema sia stato disattivato nel pomeriggio di sabato. Ma prima di staccarlo, l’antifurto sarebbe scattato. I malviventi avrebbero atteso prima l’arrivo delle Forze dell’Ordine, che dopo aver ispezionato l’esterno principale delle Poste Centrali sarebbero andati via in quanto ‘tutto nella norma’, e poi scampato il pericolo si sarebbero messi al lavoro. Hanno prima disinserito l’allarme, hanno tranciato i fili delle telecamere esterne e poi si sarebbero calati nel tombino delle fognature posto nel retro dell’edificio. Insomma, da quel momento hanno avuto l’intera giornata di domenica a loro disposizione per potersi impossessare di soldi, assegni e valori bollati. (emil.bol.)