Con 18 Unità Operative coinvolte, molte delle quali impegnate per più giorni, il ventaglio di offerte messo in campo dall’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino in occasione della Settimana dedicata alla donne (Open Week), promossa dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna e di Genere (Onda), risulta il più ampio della regione e uno dei più articolati tra quelli proposti dai 190 ospedali italiani premiati con i Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa.
Si apriranno domani, lunedì 8 aprile, le prenotazioni telefoniche per “Donne in…visita 2019”: contattando il numero 366.5893319, attivo tutti i giorni (sabato e domenica esclusi), dalle ore 9 alle 13, le donne interessate potranno sottoporsi a visite, esami e controlli gratuiti con gli specialisti del “Moscati” che, dall’11 al 18 aprile, saranno a disposizione delle utenti all’interno degli ambulatori della Città Ospedaliera di Avellino che del Presidio “Landolfi” di Solofra (Av).
Rispetto allo scorso anno, la seconda edizione di “Donne in ….visita” al Moscati non si limita a un solo giorno di ambulatori aperti, ma a visite, consulti, esami strumentali e organizzazione di eventi informativi previsti per l’intera settimana, secondo un dettagliato calendario.
“Per un’Azienda come il Moscati – spiega il Direttore Sanitario dell’Azienda “Moscati”, Maria Concetta Conte – che, attraverso il “Percorso Donna Igea”, sta sviluppando una serie di attività che rientrano nella medicina di genere, iniziative come l’Open Week costituiscono un’occasione per rilevare le più evidenti esigenze della popolazione femminile e per sperimentare le procedure già definite o ancora da dettagliare del Percorso Igea”.
“L’adesione spontanea di tanti operatori sanitari di tutti i livelli dell’Azienda alla settimana di ambulatori aperti rappresenta una tangibile testimonianza della diffusa condivisione del Percorso e della volontà di implementarlo ancora di più con l’inserimento di ulteriori branche specialistiche, per arrivare a un innovativo approccio di assistenza, in cui, nell’erogazione dei servizi, al concetto di umanizzazione venga associato quello di orientamento al genere” conclude Conte.