Sarà effettuata domani l’autopsia sul corpo dell’autista dell’autobus che è precipitato dal viadotto di Monteforte. L’analisi servirà per capire se l’uomo era sotto l’effetto di alcol o droghe. Intanto l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha avviato un’indagine per verificare eventuali carenze nella manutenzione della A16 I L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha avviato un’indagine in merito ai lavori eseguiti sull’A16 per verificare la presenza di eventuali carenze nella manutenzione della tratta autostradale interessata dall’incidente del bus del 28 luglio in cui sono morte 38 persone. A renderlo noto la stessa Authority, precisando di aver chiesto alla società Autostrade per l’Italia di fornire entro 30 giorni una documentata relazione sui lavori di manutenzione eseguiti negli ultimi 5 anni. Scettico sulla possibilità che il pullman abbia avuto “un collasso della struttura” l’ingegnere Giovanni Di Meo, direttore della motorizzazione civile di Napoli: “Questi autobus – dice a SkyTG24- sono costruiti per resistere a sollecitazioni maggiori”, “il fatto che avesse 900mila chilometri non significa nulla”, “ma è chiaro che dev’essere fatta un’ottima manutenzione”. L’autobus è già stato oggetto di indagine dai periti della Procura e di uno degli indagati, Gennaro Lametta, titolare dell’agenzia di Napoli che aveva fornito il bus e fratello del conducente. Sotto inchiesta anche due appartenenti alla Società Autostrade: Michele Renzi, direttore di tronco della A16, e Antonio Sorrentino, in servizio sulla stessa tratta. Le ipotesi di reato sono concorso in omicidio colposo plurimo e disastro colposo.