Dolce Vita, Festa e Guerriero verso giudizio immediato: la Procura pronta a chiudere il primo filone

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AVELLINO- L’inchiesta Dolce Vita non si è fermata neppure ad agosto, anzi, nelle ultime settimane e’ stata scandita da almeno tre eventi che ne hanno determinato in termini giudiziari quelli che vengono definiti sviluppi. Il primo riguarda le nuove acquisizioni che la Procura della Repubblica ha fatto scattare presso gli Uffici di Piazza del Popolo, relative ad affidamenti che non rientravano solo nella sfera diretta dell’architetto Filomena Smiraglia. Nuovi spunti investigativi o il riscontro alle attività e agli accertamenti già messi in campo dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e ai militari dell’aliquota di Pg della Guardia di Finanza presso la Procura? Questo lo scopriremo, molto probabilmente, nei prossimi giorni. La difesa dell’ex sindaco Gianluca Festa, i penalisti Luigi Petrillo e Concetta Mari hanno poi presentato il 14 agosto un’istanza di revoca dei domiciliari per il loro assistito sulla base di una consulenza relativa alle intercettazioni da cui sarebbero emerse incongruenze con quanto riportato dalla polizia giudiziaria nelle varie informative che hanno scandito le fasi dell’indagine. Come e’ noto l’istanza e’ stata rigettata dal Gip del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi. Decisiva per la scelta anche l’ordinanza dell’Ottava Sezione del Tribunale del Riesame, che aveva confermato la misura cautelare e le esigenze cautelari per l’architetto Fabio Guerriero, estendendo anche all’ex sindaco Gianluca Festa la valutazione sulle stesse esigenze. Cosa succederà ora? Da giorni si parla di una richiesta di giudizio immediato che la Procura guidata da Domenico Airoma starebbe per formalizzare nei confronti dell’ex sindaco Gianluca Festa e verosimilmente anche nei confronti dell’architetto Fabio Guerriero. Ma che cosa è il giudizio immediato?
IL GIUDIZIO IMMEDIATO
Quando la prova appare evidente il pubblico ministero può chiedere al Gip di procedere con il giudizio immediato, praticamente saltando l’udienza preliminare e i vari avvisi collegati. Può farlo anche l’indagato, non succede mai, rinunciando tre giorni prima dell’udienza preliminare alla stessa e quindi optando per andare direttamente a giudizio. Una volta deciso, l’indagato può chiedere anche un rito alternativo (ad esempio il rito abbreviato semplice o condizionato). Ci sono due tipi di giudizio immediato. Il primo (articolo 1), cosidetto “ordinario”, prevede che “Quando la prova appare evidente, salvo che ciò pregiudichi gravemente le indagini, il pubblico ministero chiede il giudizio immediato se la persona sottoposta alle indagini è stata interrogata sui fatti dai quali emerge l’evidenza della prova ovvero, a seguito di invito a presentarsi emesso con l’osservanza delle forme indicate nell’articolo 375 comma 3 secondo periodo , la stessa abbia omesso di comparire, sempre che non sia stato adottato un legittimo impedimento e che non si tratti di persona irreperibile”. Altra condizione per il rito immediato ordinario e’ quella che venga richiesto entro i novanta giorni dalla iscrizione nel registro degli indagati. Esiste poi una seconda forma di giudizio immediato, quello cosidetto “custodiale” (articolo 1 bis e 1 ter) e la norma prevede che: Il pubblico ministero richiede il giudizio immediato, anche fuori dai termini di cui all’articolo 454, comma 1, e comunque entro centottanta giorni dall’esecuzione della misura, per il reato in relazione al quale la persona sottoposta alle indagini si trova in stato di custodia cautelare, salvo che la richiesta pregiudichi gravemente le indagini” A cui segue la (1-ter) per cui: ” La richiesta di cui al comma 1-bis e’ formulata dopo la definizione del procedimento di cui all’articolo 309, ovvero dopo il decorso dei termini per la proposizione della richiesta di riesame” .
L’INCHIESTA DOLCE VITA
Alla luce della norma e’ probabile che la Procura ( a coordinare le indagini c’e’ il Procuratore Domenico Airoma e i sostituti Vincenzo Russo e Fabio Massimo Del Mauro) decida di chiedere nei confronti degli indagati che hanno ricevuto la misura cautelare (l’ex sindaco Gianluca Festa, l’architetto Fabio Guerriero e l’architetto Filomena Smiraglia) il giudizio immediato custodiale per i reati per cui sono sottoposti alla misura cautelare e per la sola Smiraglia quella interdittiva dopo la decisione del Tribunale del Riesame che aveva accolto parzialmente la richiesta del suo difensore, il penalista napoletano Marco Campora. Nei loro confronti ci sarebbero gli estremi per una rito immediato custodiale. Non sono decorsi ancora 180 giorni dall’applicazione della misura (per Festa va calcolata dal 18 aprile mentre per Guerriero dal 10 luglio), c’è già una decisione del Riesame (per Festa quello seguito alla prima ordinanza, per Guerriero alla misura del 10 luglio). Anche se non si è formato ancora un giudicato cautelare (Festa discuterà il prossimo 18 settembre il ricorso sulla prima misura in Cassazione, mentre le difese di Guerriero, gli avvocati Marino Capone e Nicola Quatrano, hanno impugnato quella di conferma della misura cautelare bis). Sara’ il Gip Giulio Argenio a dover decidere sulla eventuale richiesta della Procura. Per i reati connessi ma per cui non c’e’ stata emissione della misura cautelare, molto probabile che si vada ad uno stralcio per un giudizio ordinario. In caso i reati connessi non siano caratterizzati da una prova così evidente, scatta sempre un meccanismo “favor rei”. Si va al rito ordinario. Per gli imprenditori coinvolti dalla misura cautelare bis (il concorso in corruzione nell’esercizio delle funzioni) la Procura potrebbe chiedere anche il giudizio immediato ordinario (visto che sono stati comunque sottoposti ad interrogatorio).
IL SINDACO NARGI E L’IMMEDIATO
La domanda che in tanti si pongono e’ semplice: ma l’immediato potrà riguardare anche l’attuale sindaco di Avellino Laura Nargi? Le condizioni per cui si può invocare l’immediato ordinario nei confronti dell’attuale sindaco di Avellino (che ricordiamo e’indagata per associazione a delinquere in concorso con l’ex sindaco Gianluca Festa ed altri) non ci sarebbero. La Nargi è stata destinataria lo scorso 18 aprile di una perquisizione e del contestuale sequestro di cellulari e supporti informatici. Nei suoi confronti però non è stato disposto invito a comparire per rendere interrogatorio e seppure fosse stata iscritta ad aprile nel registro degli indagati, sono ormai decorsi i novanta giorni a disposizione della Procura per chiedere il giudizio immediato ordinario. Per cui al momento e per la cognizione degli atti pubblica, non sarebbe possibile nei confronti dell’attuale sindaco procedere con il giudizio immediato. Si dovrà attendere l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e la eventuale richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti. Ci sara’ o non ci sarà al momento, per quella che e’ la nostra cognizione delle indagini, non appare nulla scontato. Certamente va però sottolineato che alla nuova amministrazione, dopo lo stesso Gip Argenio nella sua misura cautelare bis in termini di esigenze cautelari per Festa, hanno fatto riferimento anche i magistrati del Tribunale del Riesame di Napoli nelle motivazioni di Gueeriero. Cosa hanno scritto? Ecco il passaggio sulla continuità amministrativa:
“Deve essere invece affermata la sussistenza di un concreto ed attuale pericolo di recidivanza, fronteggiabile solo con la imposizione della misura autocustodiale in atto, corredata dal
divieto di comunicazione con persone estranee…. Seppure non vi è pericolo concreto di inquinamento probatorio in riferimento al Guerriero – che non si è reso protagonista, come Gianluca Festa, di condotte soppressive di prove – è evidente che altissimo risulta il rischio di prosecuzione dell’attività criminosa mediante il contatto con i numerosi soggetti coinvolti in un sistema illecito che, a distanza di pochi mesi dalla sua emersione, mantiene il controllo della gestione della cosa pubblica, in un contesto amministrativo caratterizzato da continuità con la precedente amministrazione”.
LA DECORRENZA DEI TERMINI PER FESTA
A prescindere da quale sarà il rito scelto dalla Procura di Avellino nei confronti dell’ex sindaco Gianluca Festa, c’è un ultimo dato importante. La durata massima dei termini di custodia cautelare. Ovvero l’articolo 303 del codice di procedura penale, che dispone la perdita di efficacia nel caso in cui dall’inizio della sua esecuzione sono decorsi i seguenti termini senza che sia stato emesso ” il provvedimento che dispone il giudizio o l’ordinanza con cui il giudice dispone il giudizio abbreviato ai sensi dell’articolo 438, ovvero senza che sia stata pronunciata la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti” arrivi dopo i sei mesi che la norma prevede per reati che vanno fino a sei anni di reclusione. Nel caso di Festa ci sono peculato e corruzione nell’esercizio delle funzioni che superano i sei anni. Entro il 18 settembre ci dovrà essere dunque la scelta del rito da parte della Procura o la misura nei confronti di Festa perderà efficacia.