Marco Imbimbo – L’ente di Piazza del Popolo viene escluso dalla lista dei creditori, per quanto riguarda l’ex Dogana, e ora è costretto a rifare i conti. Nulla di irreparabile, ma bisogna cominciare a pensare a una strategia alternativa per l’esproprio dello storico edificio, nel caso in cui le cose dovessero mettersi male.
Il giudice per l’esecuzione, nell’approvare il piano di riparto del ricavato dal futuro esproprio, ha escluso il Comune dalla lista dei creditori. L’ente di piazza del Popolo aveva presentato istanza per il recupero dei 150 mila euro spesi tre anni fa per la messa in sicurezza dell’edificio, ma la pratica è stata rigettata. «Come ente – spiega l’assessore al Contenzioso, Anna Carbone – abbiamo presentato opposizione a questa esclusione. Non ne condividiamo le motivazioni. Il giudice non ritiene sufficientemente provato il credito che vantiamo, ossia la spesa sostenuta per la messa in sicurezza dell’ex Dogana per circa 150 mila euro».
Lavoro, questo, effettuato in danno dei Sarchiola in quanto «si trattava di un intervento che avrebbero dovuto effettuare i proprietari», ricorda Carbone. Una vicenda non di poco conto perché, il recupero di quel credito, era stata messo in conto dal Comune per l’esproprio dell’immobile. Questi 150 mila euro, uniti alla somma appostata dall’ente a bilancio, avrebbero garantito quei circa 640 mila euro necessari all’esproprio dell’ex Dogana. «Contavamo proprio su questo credito da recuperare per raggiungere quella somma», sottolinea Carbone.
Dal canto suo, però, il Comune si sente tranquillo e pronto a far valere le sue ragioni: «Abbiamo tutti i documenti di questo intervento e siamo sereni – sottolinea l’assessore. Del resto i lavori stanno là e sono ben visibili. Altrimenti, in assenza di quell’intervento, la struttura non avrebbe avuto quel valore per il quale è stata stimata». L’ente ha già impugnato questa esclusione e il prossimo passaggio sarà «l’opposizione in giudizio che, però, non avrà tempi molto brevi – spiega Carbone. Poi c’è da definire la questione dell’indennità per l’esproprio, ma anche questa non è immediata. Dunque al momento non ci saranno provvedimenti. Quasi sicuramente spetteranno alla prossima amministrazione».
Tra opposizione contro l’esclusione e valutazione dell’indennità da corrispondere per l’esproprio, passeranno altri mesi, quindi, ma per quanto riguarda l’acquisizione della Dogana non ci saranno sorprese. «Il bene è ormai acquisito – sottolinea Carbone – c’è solo una differenza economica che si poteva mettere in conto e per la quale sicuramente si troveranno le risorse, nel caso in cui dovesse andar male il giudizio di opposizione per il recupero dei crediti». Al momento, a bilancio, l’amministrazione ha stanziato circa 480 mila euro per l’esproprio della Dogana.
Il prossimo 31 marzo verrà approvato il nuovo Previsionale che conterrà di nuovo questa voce, ma non è da escludere che possa essere implementata ulteriormente. «Questa è una valutazione che dovrà fare il “Patrimonio” – spiega Carbone. In via precauzionale potrebbe anche essere inserita la somma che manca per l’esproprio. Resta il fatto che non parliamo di una situazione imminente».