Marco Imbimbo – Un progetto inutile per la città e che serve solo a spendere soldi, restituendo l’ennesima scatola vuota. Questo è in sintesi il pensiero della Commissione Cultura, presieduta da Luca Cipriano, sul progetto di ristrutturazione della Dogana. Un intervento da oltre 4 milioni di euro, inserito nella programmazione Pics, messa in campo dalla precedente amministrazione e che, la Giunta Ciampi, sta portando avanti. Per la Dogana è stato prevista una ristrutturazione per realizzare un centro polifunzionale, ma il commento di Cipriano è negativo.
«Il progetto non è molto chiaro – ammette – perché si parla di piccola area bar e libreria, sala mostre. Insomma quello che non serve ad Avellino». Secondo il presidente della commissione, dunque, si rischia di realizzare l’ennesima scatola vuota «senza, tra l’altro, fare una riflessione di mercato su chi gestirà questi immobili che andiamo a restaurare. È un modo di ragionare sbagliato che punta a spendere i soldi tanto per farlo e lasciando poi in eredità strutture vuote, come già accade con Villa Amendola e Casina del Principe o Eliseo».
La proposta della commissione è quella di fare un passo indietro sulla Dogana. «Spendiamo meglio i 4 milioni di euro – spiega Cipriano. Abbiamo chiesto anche una delibera di indirizzo che porti alla realizzazione del concorso di progettazione, coinvolgendo gli architetti. In questo modo possiamo arrivare a un progetto, per il futuro della Dogana, che sia più efficace, attrattivo e che sappia aprire una finestra di futuro per il centro storico».
Oltre al futuro della Dogana, bisogna guardare anche al presente e agli interventi che si possono mettere in campo subito. «Abbiamo fatto una riflessione sulla possibilità di arretrare il muro di recinzione di Piazza Amendola, come chiedono i commercianti», spiega Cipriano. Per riuscirci l’amministrazione dovrà chiedere un dissequestro parziale della struttura, in modo da arretrare la recinzione e restituire al centro storico una parte di Piazza Amendola.
Posizione critica sul progetto di restauro della Dogana è stata espressa anche dal vice presidente di commissione, Adriana Percopo. «Confermo il parere negativo dato alla delibera sui Pics nel precedente Consiglio Comunale – ricorda Percopo. Il progetto sulla Dogana è nato da una manifestazione di interesse passata molto in sordina, che non ha visto coinvolti gli attori principali , ovvero chi vive il centro storico a cominciare dai commercianti».
A non convincere è tutto l’impianto che riguarda la Dogana, dalle finalità della ristrutturazione a chi poi dovrà gestirla. «Trovo bizantina l’idea di creare un centro servizi per giovani da affidare poi a un privato, non capisco secondo quale logica – denuncia Percopo. Del resto ritengo che il progetto della Dogana non tenga presente le necessità urbanistiche della città. Siamo in pieno centro storico, molti commercianti da tempo richiedono una pedonalizzazione della zona, ma anche che la Dogana venga restituita a loro come spazio aperto, una sorta di agorà. Tutto ciò non è stato tenuto in considerazione e oggi i tempi non sembrano aiutarci ad apportare modifiche sostanziali al progetto».