Dirty Soccer, Gerolino: “Pagano sempre i più deboli, in campo più forte di prima”

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Ci siamo, il secondo filone relativo all’inchiesta Dirty Soccer è volto al termine con l’emissione, nella mattinata del 1 febbraio, delle sentenze da parte del Tribunale Federale Nazionale presieduto da Sergio Artico. Dodici le società a cui verranno sottratti dei punti di penalizzazione relativi alla stagione in corso, sancite ammende nei confronti delle stesse società, oltre a inibizioni e squalifiche nei confronti dei singoli tesserati.

Stralciata la posizione di Massimiliano Carluccio, della società Barletta e dell’Aurora Pro Patria limitatamente alla posizione di Carluccio; dichiarato il difetto di giurisdizione nei confronti di Alessandro Magni; infine sono stati rimessi alla Procura Federale gli atti relativi a Gianmarco Ingrosso.

Nell’inchiesta era coinvolto anche il calciatore Adolfo Gerolino, attualmente tesserato con il Baiano, società che milita nel torneo regionale di Promozione, ma che all’epoca dei fatti vestiva i colori dell’Aurora Pro Patria in Lega Pro. Il difensore, originario di Quadrelle nel Mandamento, è stato inibito per ben quattro anni e sei mesi, oltre a dover pagare un’ammenda di 40 mila euro.

“Non mi sarei mai aspettato questa maxi sentenza – ha ammesso lo stesso Gerolino ad IrpiniaNews – Purtroppo a pagare sono sempre i più deboli, ma non saranno certo quattro anni e sei mesi a farmi perdere l’amore che provo verso il calcio, non sarà questa giustizia a tagliarmi le gambe, al termine della squalifica tornerò più forte e arrabbiato di prima”.

“La delusione è troppo forte al momento – conclude il giovane irpino – La Procura Federale si è accanita contro di me, contro i più deboli, i nomi pesanti sono stati prosciolti dalle accuse. Sono altri quelli da squalificare, è davvero uno schifo”.

 

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