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Dipendenti Whirpool e Novolegno uniti dal dramma lavoro: “Irpinia sempre più preda della desertificazione”

Renato Spiniello – Lavoratori di Whirpool e Novolegno uniti da un unico dramma, quello del lavoro. I dipendenti delle due aziende, insieme alle sigle sindacali di categoria, si sono ritrovati questa mattina dinanzi alla Prefettura di Avellino per un sit-in di protesta con striscioni, megafoni e bandiere.

I primi hanno chiesto un tavolo esclusivo per l’indotto (oltre 150 operai in Irpinia tra Scame Mediterranea, Pasell e Cellublocke) e che ogni deroga agli ammortizzatori sociali concessa ai lavoratori dell’azienda di elettrodomestici venga estesa anche alle stesse sotto industrie; i secondi, invece, oltre a portare il loro sostegno all’indotto Whirlpool, hanno voluto riaccendere i riflettori sulla loro di vertenza (chiesto un tavolo in Regione Campania per riattivare il sito di Montefredane).

“La desertificazione colpisce tutte le zone interne, c’è bisogno di investimenti per far ripartire il Mezzogiorno”: è il coro che riecheggia unanime, mentre il segretario della Filctem Cgil di Avellino, Carmine De Maio, ha raccontato ai cronisti lo stato della vertenza dell’indotto. “Abbiamo partecipato stamane al vertice in Prefettura per richiedere un tavolo ministeriale ad hoc per le aziende dell’indotto – racconta il sindacalista – il Prefetto Maria Tirone ci ha assicurato che stesso in giornata solleciterà il Mise. E’ importante aprire questo tavolo perché l’indotto, oltre alla chiusura dello stabilimento di Napoli, ha problemi anche per la riduzione della produzione, che inevitabilmente porterà a ulteriori licenziamenti a fine anno”. La richiesta, avanzata dai lavoratori alla Whirpool, è non solo quella di non andare via da Napoli, ma aumentare anche la produzione rispettando gli accordi firmati ad ottobre.

Per De Maio è opportuno fare squadra tra parti sociali e istituzioni, in quanto “più si chiudono aziende e più il territorio è destinato allo spopolamento e alla desertificazione, in quanto senza lavoro la gente va via dall’Irpinia”.

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