Dimissioni Galasso, Bove: “Ha usato città per carrierismo personale”

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Avellino – “Le dimissioni di Galasso rappresentano un modo di concepire la politica che non ci appartiene e che non può appartenere a chi crede negli ideali del PD. Galasso ha inteso utilizzare la città di Avellino per intraprendere le strade del carrierismo personale a scapito delle esigenze della collettività. È una scelta inaccettabile”. Così Giovanni Bove, Coordinatore Circolo del Pd Foa di Avellino.

“In un periodo storico così complesso per il Paese e per la città di Avellino – continua – caratterizzato da scelte che comprimono sempre di più gli spazi del pubblico e della democrazia, che ridisegnano i livelli di rappresentanza fino a mettere a rischio la geografia istituzionale storica del paese, è da irresponsabili decidere di abbandonare la guida della città per una miope scelta di convenienza personale.
Per anni si è sostenuta la retorica della città di Avellino come ultimo e più importante baluardo attraverso cui si declinava la presenza e la capacità del PD di incidere sulle scelte strategiche per il futuro della provincia. Ora, si apprende che la città di Avellino e gli avellinesi sono diventati lo strumento per tentare la scalata al Parlamento di un singolo.
Parimenti irresponsabile è il silenzio di tanti, troppi dirigenti provinciali del partito e dei suoi massimi esponenti istituzionali, incapaci di prendere una volta per tutte le distanze da un simile modo di concepire il senso di appartenenza al partito. Le dichiarazioni del giorno dopo, sul tipo “sarebbe stato meglio concludere il mandato”, non sono dichiarazioni degne di un dirigente politico; un dirigente politico parla con autorevolezza prima che le cose accadono, prova ad indirizzare i processi e non fa il commentino del giorno dopo.
E’ doveroso ed oggi ancor più indispensabile che la direzione provinciale fissi, senza ulteriore indugio, la data del congresso cittadino, unica sede deputata a definire le linee programmatiche per il futuro del partito in città e gettare le basi di un lavoro che consenta ad Avellino di recuperare la propria dignità perduta.
Il partito democratico deve ricostruire il suo rapporto di fiducia con la città, leso dalle scelte e dagli egoismi del Sindaco e di chi non ha espresso un giudizio severo per tempo. Dobbiamo costruire un partito che con modestia e umiltà ascolti le istanze della gente, ne interpreti i bisogni ed elabori programmi e idee per il risveglio ed il riscatto sociale, economico, politico e civile della nostra città. Gli avellinesi vogliono sentirsi parte di un disegno collettivo di riscatto, il Pd e il suo popolo vogliono guidare questo processo segnando una netta discontinuità con chi ha inteso utilizzare la città e non governarla ed amarla”, conclude.

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