Oramai è braccio di ferro politico sul dimensionamento scolastico. La decisione del TAR Campania, dopo aver esaminato il ricorso presentato dalla Regione, di trasmettere gli atti alla Corte costituzionale, per il Presidente De Luca e per la FLC CGIL è già una prima vittoria, in realtà è una “non decisione” e tra l’altro il Ministro Giuseppe Valditara ha già annunciato che l’ordinanza del Tar verrà immediatamente impugnata.
Dunque la situazione si complica anche se la Corte costituzionale potrebbe esprimersi in tempi brevi, ma l’esito non è scontato.
Nel complesso ed articolato dispositivo emesso ieri (30 ottobre) dal TAR Campania si sospende ogni operazione in quanto, la norma potrebbe essere invasiva delle norme primarie che prevedono legislazione concorrente e si spiega che la questione di legittimità costituzionale non è manifestamente infondata e per questo motivo tutta la controversia dovrà essere affrontata dalla Corte Suprema.
«Non deve trarre in inganno – si legge tra le altre cose nelle 24 pagine del dispositivo – il periodo successivo del comma 5- quater laddove dispone che “Le regioni, sulla base dei parametri individuati dal decreto di cui al primo periodo, provvedono autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno, nei limiti del contingente annuale individuato dal medesimo decreto”. Il cennato riferimento ad un autonomo dimensionamento appare alquanto illusorio e di ardua concretizzazione al cospetto di una norma statale determinativa dei criteri dello stesso. Invero, non può certo configurarsi e realizzarsi “autonomo” dimensionamento della rete scolastica da parte dell’Ente territoriale, a fronte di una presupposta griglia di criteri – dettati dal legislatore statale – la quale non può che avere l’effetto di costringere lo spazio di residua autonomia normativa affidato alle Regioni».
Come detto sulla vicenda è già intervenuto il Ministro Giuseppe Valditara: «L’ordinanza del Tar Campania che sospende l’applicazione del dimensionamento per la regione verrà immediatamente impugnata. Siamo già al lavoro con l’Avvocatura Generale dello Stato per ricorrere al Consiglio di Stato fiduciosi della bontà delle nostre ragioni. Pur nel rispetto che si deve ad ogni pronuncia giurisdizionale – sottolinea il Ministro – non può ritenersi condivisibile che il Tar Campania si sia dichiarato competente su un decreto, adottato di concerto tra due ministeri, che reca i criteri per la definizione dell’organico dei dirigenti scolastici sull’intero territorio nazionale. Su questo punto va tuttavia osservato che, secondo il nostro ordinamento, qualsiasi giudice che stia esaminando una qualsiasi controversia può, in qualunque momento, sospendere l’esame della vicenda nel merito e chiedere l’intervento dalla Corte Costituzionale».
Di tutt’altro tenore la dichiarazione del Presidente De Luca: «L’accoglimento del nostro ricorso ferma la scellerata decisione del Governo di tagliare scuole, risorse e personale scolastico in Campania. Avevamo rilevato nei mesi passati l’assurdità del ridimensionamento delle attività scolastiche, soprattutto nel momento in cui diventa ancora più necessaria un’attività educativa e di cura dei ragazzi, soprattutto nei quartieri più a rischio. Il Tar ha deciso la sospensione del provvedimento del Governo ed è una decisione importante, che ci incoraggia a proseguire la nostra battaglia fino alla sua conclusione positiva»
Opinione condivisa dai sindacati FLC CGIL Campania: «Non si perdono solo istituzioni scolastiche, dirigenti e direttori dei servizi amministrativi, ma le conseguenze di quel decreto avrebbero inciso sulla formazione delle classi elevandone il numero, avrebbe chiuso classi troppo poco numerose delle zone interne, avrebbe ridotto gli organici dei docenti ma soprattutto del personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Grande, quindi, la soddisfazione per essere riusciti ad imporre un primo stop ed obbligare il Governo a rivedere le proprie politiche scolastiche».