Continua il braccio di ferro politico sul dimensionamento scolastico: il Consiglio di Stato dà ragione al Governo e boccia la sospensiva del Tar Campania che aveva accolto il ricorso della Regione Campania. Ma sarà la Corte Costituzionale, invocata dallo stesso Tar, a decidere in maniera definitiva sulla querelle.
Ricordiamo che nel complesso ed articolato dispositivo emesso il 30 ottobre dal Tar Campania, si sospendeva ogni operazione in quanto, la norma avrebbe potuto essere invasiva delle norme primarie che prevedono legislazione concorrente e si spiegava che la questione di legittimità costituzionale non era manifestamente infondata e per questo motivo tutta la controversia dovrà essere affrontata dalla Corte Suprema.vedi articolo qui
Nonostante ciò il Governatore De Luca aveva rivendicato una prima vittoria su quella che aveva definito «scellerata decisione del Governo di tagliare scuole, risorse e personale scolastico in Campania». Immediata la risposta del Ministro Valditara con l’annuncio di impugnare l’ordinanza del Tar Campania che sospendeva l’applicazione del dimensionamento.
Ieri quindi la decisione del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso dell’Avvocatura dello Stato secondo il quale vi è il “periculum in mora” e quindi un danno causato dal ritardo nell’applicazione del decreto e l’estensione del perimetro di applicabilità della pronuncia del Tar Campania, favorevole alla Regione, anche ad altre regioni, determinando, a cascata, contraccolpi sull’intero impianto del decreto e sulla individuazione degli organici. Inoltre vi sarebbe anche una questione di competenze poiché la sede non sarebbe dovuta essere il Tar Campania ma il Tar Lazio.
Ricordiamo, infine, che il piano di dimensionamento scolastico prevede il taglio di 128 autonomie scolastiche in Campania, (14 in Irpinia), ed altrettanti dirigenti scolastici, si passerebbe da 965 a 839.