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Diffamazione, il Gip chiude il caso dell’ex sindaco Tonino Aufiero

Ennesima soddisfazione per Tonino Aufiero che vede archiviato un nuovo procedimento penale a suo carico, che lo vedeva accusato di diffamazione per dichiarazioni inerenti il comizio di chiusura della campagna elettorale per le elezioni amministrative del 9 giugno 2017.

Questa volta, a sporgere la denuncia, è stato il consigliere di minoranza Rocco Raniero Sellitto , insieme alla mamma Gerardina Chirola e alla sorella Marilena Sellitto. I querelanti denunciarono il candidato consigliere della
lista “Terra Nuova”, già Sindaco di Pratola Serra, perché, a loro dire, con tono di estrema derisione verso di
loro e con gestualità sprezzante e offensiva, di fronte ad un folto pubblico, aveva affermato: ““Sellitto Rocco Raniero sembra soltanto un nome blasonato” deridendone il nome agitando in aria la mano
destra, inoltre aggiunse “..dici di essere garantista e suggerisci di dimettermi per la questione dei pacchi
alimentari…”.

Per tali ipotizzate accuse, i denuncianti si sono sentiti “sminuiti nella propria personalità” e chiesero all’Autorità Giudiziaria di procedere penalmente nei confronti di Tonino Aufiero per il reato di diffamazione ed altri reati con espressa riserva di costituirsi parte civile. Il Procedimento Penale n. 7937/17 è stato, però, archiviato in data 4 febbraio 2018 dal Gip Paolo Cassano con la seguente motivazione: “Le denunciate espressioni sono state riferite nell’ambito di una competizione politica, caratterizzata dallo scambio di reciproche accuse tra i candidati in campo e le stesse non appaiono, pertanto, aggressioni gratuite volte a screditare l’avversario, ma piuttosto una risposta ai temi trattati dalla contrapposta compagine politica”.

“In guerra tutto è lecito, pronuncia un antico detto, ed è proprio così in caso di competizione elettorale, della quale forse non si aveva ancora dimestichezza”, commenta Tonino Aufiero. “Ormai hanno preso gusto ad attaccare la mia persona, i vecchi come i nuovi amministratori, ma puntualmente vengono smentiti dalle autorità competenti. Queste azioni fanno capire che la denuncia è l’unica strada che conoscono per il dialogo politico e, invece di confrontarsi su proposte e progetti per la cittadinanza, si confrontano davanti all’Autorità Giudiziaria come se stessero giocando al tiro al bersaglio ai danni della mia persona”.

“In quell’occasione, però, i cittadini hanno saputo ben giudicare e, dopo tante denunce come pure dopo altrettante archiviazioni, penso che si sia capita la differenza tra l’uomo politico denunciato e chi denuncia, screditandomi umanamente e moralmente – sottolinea Aufiero. C’è differenza tra chi fa politica perché naturalmente
predisposto e chi, invece, la fa perché artificialmente indirizzato. Io faccio politica perché la sento, la vivo e
ci credo. In ogni competizione elettorale ho dato sempre tutto me stesso, inorgogliendomi degli applausi, ma
accettando anche democraticamente le critiche. Ma ora sono stanco di subire e stare in silenzio. Lasciate
amministrare chi lo sa fare e lo può fare e impiegate il vostro tempo in modo migliore”, conclude.

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