Ariano Irpino – Difesa Grande, la parola passa a Gambacorta. Il sindaco di Ariano Irpino in una nota inviata al Commissario Straordinario per l’Emergenza Rifiuti Corrado Catenacci invita il Consorzio Asi, socio di maggioranza dell’Asi-Dev, a procedere “con la massima urgenza alla messa in sicurezza, bonifica e risanamento ambientale del sito ufitano, così come previsto dall’ordinanza n° 54 del 7 dicembre 2001 e dalle successive”. Inoltre, precisa Gambacorta, “occorre smentire con decisione i quotidiani regionali e locali che continuano ad indicare Difesa Grande quale soluzione estrema dell’emergenza”. Una presa di posizione forte che trova la sua ragione nelle disposizioni legislative emesse negli ultimi anni. A cominciare dall’ordinanza n° 122 del 7 giugno 2004 con la quale, prendendo atto di quanto comunicato dall’Apac, disponeva la cessazione di ogni ulteriore smaltimento nella discarica di Difesa Grande. “Dagli inizi di marzo 2004 l’accesso dei camion che trasportavano fos e sovvalli, come previsto dall’ordinanza n° 96 del 17 ottobre 2003, fu impedito dall’azione popolare che con presidi collocati lungo la strada statale 90 reagì all’ennesimo tentativo di continuare l’attività di smaltimento ben oltre i termini previsti dalla stessa ordinanza. Una vicenda, quella di Difesa Grande – continua – cominciata nel 1995, durante la quale l’emergenza continua nel settore rifiuti ha generato totale sfiducia dell’opinione pubblica nei confronti delle istituzioni. (fra dicembre 2001 e settembre 2002, furono conferite 261mila tonnellate di rifiuti; fra ottobre 2003 e marzo 2004, 142mila). Senza contare che su quella discarica la Procura della Repubblica di Ariano Irpino ha richiesto al Gip di valutare la possibilità di rinviare a giudizio 25 fra amministratori e tecnici della Società Asi-Dev gestore dell’impianto e della Società Co.Di.So”.