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DIARIO DAL RITIRO / Sturno è ferita ma ha il cuore grande: il ricordo del sindaco è in ogni angolo

Sturno (l’inviato Claudio De Vito) – Sono trascorse due settimane dalla scomparsa di Aurelio Cangero, ma a Sturno i segni del dolore sono ancora evidenti per le strade, nei vicoli, negli esercizi commerciali, in ogni angolo di vita sociale, al “Castagneto”. Qui la presenza dell’Avellino ha restituito solo in parte un po’ di spensieratezza all’intera comunità che avrebbe voluto vivere il ritiro dei lupi insieme al suo sindaco.

Redigere un diario dedicato solamente alle operazioni di campo da parte dei biancoverdi di Tesser sarebbe riduttivo e significherebbe ignorare il sentimento che accomuna un’intera popolazione di poco più di tremila abitanti. Vivere e raccontare il ritiro dell’Avellino implica lo stretto contatto con il tessuto emotivo dei cittadini sturnesi, ancora scossi dall’addio del sindaco che negli ultimi anni ha fatto del suo comune una bomboniera.

“Il sindaco disse fin dall’inizio all’Avellino che la prima amichevole avrebbe dovuto giocarla contro noi ragazzi del posto” ci racconta con la voce rotta da un filo di commozione uno dei calciatori dell’U.S.D. Sturno che si stanno adoperando per rendere omaggio alla figura di Cangero in occasione della prima uscita degli uomini di Tesser domenica pomeriggio. “Era sempre qui al campo per le partite il sabato, al nostro fianco. Cangero era molto legato alle sorti della squadra del suo paese”.

Al “Castagneto” c’è un bel clima, cordiale, accogliente. Sugli spalti c’è anche la vedova Cangero, Lucia De Chiara, che domenica riceverà insieme ai suoi figli una maglia ufficiale dell’U.S. Avellino. Avrebbe dovuto farlo il compianto Aurelio, ma il destino avverso ha voluto che l’amministratore-tifoso non potesse accogliere il suo amato lupo.

Chiunque si avvicina alle postazioni riservate alla stampa in tribuna ha una parola di cortesia e disponibilità. Come il comandante della Polizia Municipale Enzo Nitti, che si premura di verificare le condizioni in cui operano i giornalisti. “Credo non manchi niente, manca solo il nostro caro sindaco” è la frase toccante che spiazza tutti i giornalisti. E’ qui che comprendiamo a fondo lo sconforto che pervade il popolo sturnese orfano di quella che è stata una guida spirituale, oltre che amministrativa.

Ma recepiamo anche un forte senso di genuina ospitalità che Aurelio Cangero ha lasciato in eredità ai suoi concittadini disorientati dal suo addio. Sturno fatica a liberarsi del velo di tristezza e angoscia che pesa come un macigno nell’animo di ognuno. Ma ha il cuore grande e lenirà la ferita con l’entusiasmo a tinte bianco e verdi, l’ultimo regalo del sindaco.

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