D’Ercole (Ncd): “Sibilia è la causa della sconfitta di Caldoro in Irpinia”

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«L’Irpinia ha bisogno di un centrodestra unitario. Bisogna mettere da parte i personalismi e dare spazio ai giovani». Franco D’Ercole, ex presidente dell’Alto Calore Servizi e dirigente del Nuovo Centrodestra, evidenzia come le divisioni all’interno dei soggetti politici e gli individualismi sono le vere cause della sconfitta di Stefano Caldoro in Irpinia.

Pietro Foglia, nonostante è il primo eletto tra i candidati irpini, non ritorna tra i banchi di Palazzo Santa Lucia. La mancanza di un rappresentante in Regione può influire sul futuro del Nuovo Centrodestra?

«Il dato delle elezioni lo rilevo con estremo rammarico. Ogni territorio ha diritto ad una maggioranza ed una minoranza. In Irpinia si è verificato un errore tecnico-aritmetico. La graduatoria dei resti è sbagliata. La provincia di Avellino esce penalizzata da questa competizione. Quando il candidato più votato non riesce ad essere eletto si amplifica la crisi della rappresentanza e la sfiducia dei giovani nelle istituzioni. Rispetto alla sconfitta, credo che la scelta di Ciriaco De Mita sia stata determinante».

Cosa ne pensa della decisione del sindaco di Nusco?

«De Mita all’interno del centrodestra è stato sempre un’anomalia. L’appoggio dell’ex presidente del Consiglio a De Luca non mi sorprende. Il primo cittadino dell’Alta Irpinia ha sempre rivolto lo sguardo a sinistra, a differenza dell’Unione di Centro che è un partito di destra. Io credo che il soggetto politico centrista ha una storia diversa rispetto a quella del suo leader locale».

Il centrodestra, laddove è compatto, riesce a vincere. Riuscirete a trovare l’unità anche in Irpinia?

 «Bisogna avere la capacità di essere meno individualisti, essere responsabili e capaci di innovare. Qualcuno deve fare un passo indietro per dare spazio ad una nuova classe dirigente, capace di dare la svolta. E’ necessario che qualche vecchio dirigente, che vive di protagonismo, deve capire i suoi limiti ed iniziare a collaborare, senza stare sempre in prima fila, per un progetto comune».

Si riferisce a Cosimo Sibilia?

 «In questa campagna elettorale, Sibilia è stato assente. Il crollo di Forza Italia, sui territori, ha determinato la sconfitta di Caldoro. Ad eccezione dei singoli candidati, persone valide e competenti, il partito non è pervenuto. Un segretario provinciale di un soggetto politico di centrodestra non può essere assente alla visita del proprio candidato alla presidenza. Analizzando le ultime vicende all’interno del centrodestra, si può capire come il senatore è la vera causa della sconfitta del centrodestra in provincia di Avellino. Allontanando gli elementi validi e favorendo i protagonismi, l’ex presidente della Provincia non ha fatto nulla per coinvolgere militanti, simpatizzanti e forze della società civile».

Considerando gli errori di questa campagna elettorale, quali sono i punti di forza su cui ricostruire il centrodestra?

«Dobbiamo sederci intorno ad un tavolo e ragionare sul futuro, mettendo da parte le ambizioni e facendo prevalere soltanto l’amore per questo territorio. Nonostante abbiamo perso le elezioni, in qualità di minoranza, abbiamo diritto ad avere ciò che ci spetta. Ragionando sulle cause delle divisioni, vero motivo della disfatta di Caldoro, bisogna ricominciare dalle positività, ovvero dalle capacità di coloro che riescono a produrre pensiero politico, riuscendo ad aggregare un’area sempre più vasta. Il risultato di Foglia è un punto di partenza su cui lavorare, ma non un punto di arrivo. Sono certo che insieme all’ex presidente del Consiglio regionale della Campania, riusciremo a ricompattare i moderati e vincere le prossime competizioni elettorali».

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