Delitto Bembo, la Procura chiude le indagini: contestato l’ omicidio aggravato

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La Procura di Avellino ha chiuso le indagini sul delitto del giovane Roberto Bembo, ferito a coltellate al culmine di una lite per uno sguardo di troppo avvenuto all’esterno di un bar di Torrette di Mercogliano e deceduto dopo alcuni giorni di agonia al Moscati. Il sostituto procuratore della Repubblica di Avellino Vincenzo Toscano ha firmato l’avviso nei confronti dei tre indagati, Niko Iannuzzi, Sciarillo Luca e Daniele. Nei loro confronti e contestato l’omicidio aggravato in concorso, quindi un reato che prevede anche la massima pena dell’ergastolo. I tre indagati, difesi dal penalista Gaetano Aufiero si avviano ora al processo davanti al Gup di Avellino (a meno che non chiedano un rito alternativo anche al processo davanti alla Corte di Assise.

Emerge dall’imputazione anche un ulteriore dettaglio. quello relativi ai fendenti inferti al giovane di Mercogliano, almeno secondo quanto contestato dalla Procura e dalle indagini della Squadra Mobile furono sei. La famiglia della vittima e’difesa dal penalista Gerardo Santamaria.

L’UDIENZA
Sara’ discussa il prossimo 27 ottobre davanti ai magistrati del Tribunale del Riesame di Napoli l’impugnazione proposta dalla Procura di Avellino contro il provvedimento di attenuazione della misura cautelare nei confronti dei presunti autori del delitto di Roberto Bembo firmata dal Gip del Tribunale di Avellino. La Procura aveva proposto ricorso contro gli arresti domiciliari decisi per Niko Iannuzzi, classe 91, autore materiale del ferimento mortale e Sciarillo Luca, classe 94, anche lui concorrente nella lite e nel delitto. Entrambi erano reclusi nel carcere di Bellizzi Irpino dal 3 gennaio. Tutti sono difesi dal penalista Gaetano Aufiero. Proprio un’istanza presentata dal loro legale aveva portato alla concessione degli arresti domiciliari. Il ricorso firmato dai pm Vincenzo D’Onofrio e Vincenzo Toscano sarà discusso davanti ai giudici del Tribunale della Libertà di Napoli.