Del Rosso attacca il sindacato: “Produciamo i pullman dove vogliamo”

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Marco Grasso – Dopo il “giallo” del fitto di parte del piazzale dell’ex Irisbus, il sindacato irpino è pronto alla mobilitazione, ma Del Rosso non ci sta e passa al contrattacco. “Pensassero ai lavoratori, sono stanco di sentirmi dire quello che devo fare in azienda”, sbotta l’amministratore di Industria Italiana Autobus. “Se il sindacato vuole decidere cosa fare dovrebbe cacciare i soldi ed investire, altrimenti pensi a lavorare. Parliamo di proprietà privata e, almeno finora, non c’è alcuna legge che ne prevede l’esproprio. Industria Italiana Autobus, all’interno della propria proprietà privata, fa quello che vuole, in base a quanto deciso dai soci e i consigli d’amministrazione, come del resto avviene in tutte le società del mondo”.

Del Rosso torna alla carica del sindacato che ha lanciato l’allarme anche su altre possibili operazioni di fitto all’interno dello stabilimento di Flumeri. “In Italia si continuano a far scappare gli imprenditori, Fiat non ultima. Tutto questo ha una matrice, un colore: il sindacato deve sindacare sul lavoro, la finisse di discutere di cose che non rientrano nelle sue competenze. Imparino dal sindacato tedesco, con il quale ho avuto a che fare per venticinque anni, che parlava solo ed esclusivamente di lavoro, non di altre chiacchiere”.

Il progetto Industria Italiana Autobus va in ogni caso avanti. “Dopo tre anni e mezzo di sociale, possiamo dire che IIA è impostata per fare utili, come tutte le aziende del mondo. Se la nostra azienda non fa utili, non può pagare gli stipendi. Il nostro sforzo è quotidiano per portare l’azienda a fare utili e pagare gli stipendi. Credo non stia dicendo nulla di straordinario”.

Sulla polemica relativa alla produzione di pullman in Turchia, Del Rosso è ancora più drastico: “Produciamo dove vogliamo. Siamo un’azienda privata: se i sindacati vogliono fare diversamente da quanto deciso da un consiglio d’amministrazione tirassero fuori i soldi e comprassero l’azienda. Una volta che è loro possono fare quello che vogliono. Noi abbiamo i nostri programmi e stiamo tentando, con fatica, di portarli avanti. Vorrei ricordare al sindacato che abbiamo rilevato due aziende morte. Questa gente era tutta a spasso il primo gennaio del 2015. Sono passati quasi quattro anni in cui abbiamo pagato tutto, abbiamo pagato l’Imu, l’Ici e abbiamo ridato vita a due stabilimenti. Non credo si potesse fare di più. Certo ci sono delle difficoltà e stiamo facendo di tutto per superarle”.

Il futuro passa per l’ingresso di un fondo governativo. “Ci stiamo lavorando da ottobre, ecco il sindacato si chieda cosa sta facendo il Governo, perché questa situazione non si sblocca ancora. Se non entra questo fondo non c’è la liquidità necessaria per fare gli investimenti e dare lavoro a tutti. Tutto questo lo stiamo dicendo da un anno e mezzo, è stato proiettato al Mise, e il sindacato lo sa benissimo. Il sindacato – incalza Del Rosso – andasse a Roma a chiedere spiegazioni, invece di lamentarsi solo sul destino dei lavoratori di Flumeri. Io sono stato l’unico imprenditore del settore a pensare di far ritornare la produzione industriale in Italia, credo che questo sia fuori dubbio per tutti. Purtroppo siamo in Italia, e bisogna avere pazienza. Quest’operazione nasceva a tre, con Governo e sindacato. Per carità, io le mie responsabilità me le prendo tutte, ma anche qualcun altro ne ha un bel po’. Questo fondo era dato come cosa fatta da sei mesi, e invece…”.

 

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