Debiti Alto Calore Servizi e Gesesa, la nota di Franco D’Ercole

0
257

Di seguito diamo spazio alla nota dell’ex numero uno dell’Acs Franco D’Ercole:

La partita tra Alto Calore e GESESA sembra avviata verso un vicolo cieco, per non dire di soccombenza, per il gestore irpino, in considerazione, soprattutto, dell’elevato peso del debito che grava sui conti dell’ente di corso Europa.

Opportuna e tempestiva l’iniziativa del presidente Gambacorta di convocare ad Avellino i soci delle due maggiori società di gestione, per ribadire la necessità che l’acqua non venga trasformata da bene pubblico in merce di scambio.

Leggo sui giornali che la cifra debitoria che emergerà dal bilancio 2015 di Alto Calore, in corso di elaborazione, si aggirerebbe sui 120 milioni di euro.

Si tratta di una cifra enorme, rispetto alla quale si imporrebbero interventi drastici di ricapitalizzazione che, allo stato, i soci-sindaci non sono in grado di sostenere.

Ma, ciò che preoccupa e allarma, è la velocità con cui questo debito è cresciuto. Sento spesso richiami alla pesante eredità lasciata dalla gestione da me presieduta.

Rispetto a ciò, per una questione di stile, ho evitato di aprire discussioni, ma ora che il tema ritorna attuale per le scelte obbligate che dovrà compiere l’ente di corso Europa, sembra giusto fare qualche precisazione.

L’ultimo bilancio relativo alla mia gestione, peraltro approvato dai soli sindaci del centrosinistra, esponeva un debito di 84 milioni di euro, rispetto agli 81 presenti nel bilancio alla data del nostro insediamento.

La domanda che ci si deve porre, con serenità e con oculatezza, se si vuole dare un contributo positivo, è come sia possibile che negli ultimi due anni e mezzo il debito sia aumentato di 36 milioni.

Se si riescono ad individuare le cause è possibile che, col richiamo alla responsabilità di tutti, si possano trovare anche i rimedi, primo fra tutti, recuperare la morosità, che, sembra, abbia raggiunto livelli intollerabili. Del resto, se, nonostante l’aumento delle tariffe, il fatturato della società è sceso di qualche milione all’anno e gli incassi, su un fatturato già ridimensionato, sono affidati al buon cuore degli utenti, non ci si può sorprendere se i conti non tornano.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here