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Ciriaco De Mita a Napoli: “Non voglio rifare la Democrazia Cristiana”. E attacca Renzi e Grillo…

Pasquale Manganiello – Ciriaco De Mita detta la linea dal palco del convegno organizzato a Napoli, presso Palazzo Caracciolo, in cui ha chiamato a raccolta i centristi d’Italia. Nella vasta platea presenti anche il ministro Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto e Gioacchino Alfano.

Tema dell’incontro la “necessità di una coalizione popolare”: un invito esteso a vecchi e nuovi amici della Dc ben prima che il sistema elettorale alla tedesca, elaborato dai maggiori 4 partiti italiani, naufragasse alla Camera su un emendamento di Forza Italia.

“Rifare la Dc? – ha esordito De Mita – mi illudo di fare un’analisi scoprendo i problemi che ci sono. Credo che bisogna partire da una riflessione per poi capire che succede. Io mica sono Renzi che faccio un partito al giorno”.

“Non faccio nessun quarto polo – ha sentenziato il sindaco di Nusco – non è possibile immaginare quattro poli in un sistema in cui c’è solo uno che comanda”.

Poi lo sfogo con i giornalisti: “Io con voi non ci parlo”.

In una intervista a Lapresse De Mita aveva già sbeffeggiato il tentativo di legge elettorale espresso da Pd, 5stelle, Forza Italia e Lega:

“Io non so cosa succederà e quale sarà la legge elettorale. Osservo che l’accordo a quattro di fatto risulta essere soltanto un patto fra biscazzieri. Maggioranza e minoranza la stabiliscono gli elettori, e non una legge che prevede l’esclusione di qualcuno. Questa è la democrazia. Quando ci si accorda su un sistema elettorale si dà vita ad un patto fra diversi, perché diversi sono gli attori in campo e dunque l’accordo deve essere neutro. Lo ripeto, quello che è stato realizzato sulla legge elettorale è un patto fra banditi”.

L’ex presidente del Consiglio ha attaccato duramente i grillini:

“Non mi fanno paura, anche se non è illogico accostare il populismo al fascismo. La vera questione è che alla fine non riescono a dare risposte adeguate al disagio delle persone che vogliono rappresentare. Questo è il punto e il loro vero limite politico. Senza contare alcune stravaganze, come l’idea della democrazia partecipata. Il web si può interpellare per scegliere che frutta mangiare o che colore scegliere, non certo per elaborare un pensiero politico. Quando parlano i grillini non dicono niente. Ed è grave. Ma altrettanto grave è che i giornali finiscano solo per riportare quel niente come se dietro quel niente ci fosse qualcosa. E’ solo niente”.

 

 

 

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