De Mita: “Caldoro si è tradito da solo. Pd una associazione di dilettanti”

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“In politica non esiste il tradimento, ma ci sono le scelte. Caldoro si è tradito da solo. I consiglieri regionali Udc all’epoca posero il problema di scegliere tra noi e Sommese, lui ha scelto Sommese, ognuno sceglie con la testa che ha, e ha perso”.

Così Ciriaco De Mita in una lunga intervista rilasciata oggi a Repubblica Napoli.

Sulle prossime amministrative e sulla Regione, il sindaco di Nusco ed ex Premier ha sottolineato che non si può escludere Bassolino dalle primarie, che vede il Pd come “un’associazione di dilettanti” e considera troppo breve il tempo trascorso per dare un giudizio completo sulla Regione di De Luca.

Severo il suo giudizio sul Pd, ribadito tra l’altro ad Avellino pochi giorni fa in occasione della convenzione dell’UdC cittadino: “Non riesco a capire cosa sia il Pd. Non vedo strategia, motivazione, pensiero. È un’associazione di dilettanti”.

E sulla vicenda di Napoli, De Mita spiega che si tratta della “… proiezione di un partito nuovo che onestamente non c’è e che si pensa di costruire scegliendo qualche ragazzo. Mi rendo conto che c’è stato un leggero passo avanti, dalla Picierno siamo passati a Buonajuto…”.

Ancora: “Non c’è nessun politico che fatto crescere classe dirigente come ho fatto io. Avellino con me ha espresso il miglior gruppo in parlamento della Dc. io sono orgoglioso del mio dialetto, qualcuno ha tentato di farmelo cambiare, sono stato irriso. Come politico sono stato fortunato, è difficile che un politico lo dica”.

Su Bassolino: “Le primarie sono la legittimazione di una classe dirigente senza idee. Ognuno stabilisce il suo criterio. Manca il programma. Uno si candida a sindaco per fare che cosa? E fanno interdizione pretestuosa a Bassolino perché credono che il rinnovamento sia il cambiamento, ma in politica la novità vera è la risoluzione di un problema. Noto che gli intellettuali di Napoli non ci sono più, e il sindaco di strada si è dimostrato l’opportunista più disinvolto. C’è il disordine della solitudine e la solitudine crea vuoti. E in un deserto del genere misurarsi su chi guida la città senza un’analisi sulle condizione della città è errato, anche Bassolino non fa un’analisi della realtà”.

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