“De Luca riparta dalle aree interne”. Petracca indica la strada alla neogiunta e al Pd su Avellino. “Siamo all’opposizione, non possiamo condividere i cabaret di Festa”

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Alfredo Picariello – L’Irpinia dei sindaci in particolare, quei primi cittadini che si riconoscono nel centro-sinistra ma non ancora – una parte – in pieno nel Pd, sembra voglia ripartire da Maurizio Petracca. Emerge con nettezza nel corso della “festa” per ringraziare il lavoro svolto sul territorio proprio dagli ammistratori in questa campagna elettorale vincente per Petracca. La “festa”, ovviamente, si trasforma anche in un momento di confronto ampio ed articolato.

Diversi i temi toccati dal neoconsigliere regionale irpino, sia nel consueto siparietto anticipatore con i giornalisti, sia nel corso del dibattito moderato da Enza Ambrosone.

Petracca non si fascia la testa sul fatto che non ci siano irpini nella giunta varata da Vincenzo De Luca. “Non credo proprio che l’Irpinia sia stata trascurata”, afferma. “Anche in questi cinque anni appena conclusi non c’era una rappresentanza della nostra provincia in seno all’esecutivo regionale. Non sono i nomi relativi alle province di appartenenza che fanno la sostanza, la giunta va misurata sui risultati che ottiene e sui risultati che raggiunge. Aver vinto le elezioni con circa il 70% dei consensi vuol dire che si è lavorato bene e bene ha fatto De Luca ha confermare sette assessori su dieci”.

L’agenda di lavoro da “consegnare” a De Luca dall’Irpinia, per Petracca, deve partire dalle aree interne. “Deve essere il nostro obiettivo primario, ne ho parlato anche con il collega Mortaruolo di Benevento. Irpinia e Sannio hanno bisogno di maggiore attenzione, con questo non voglio dire che non ci sia stata, anzi è stata molto alta, il Governatore è stato spesso in Irpinia. Ma ora, quello che è stato messo in campo, con la seconda legislatura va concretizzato, va portato a termine, con l’aiuto di tutti”.

Prima di un ampio ragionamento sul futuro del Pd in Irpinia, ce ne occuperemo con un articolo a parte, una serie di considerazioni, pungolato dai giornalisti, Petracca le fa. La prima è quella solita, è quella che viene fuori ormai spesso nelle ultime conferenze stampa. Si parla di Ciriaco De Mita e della sua “stoccata”, ieri, proprio a Petracca (“sarà il comportamento delle persone che suscita il giudizio. Quando la politica è fatta per interessi e non per obiettivi, non è un grande impegno”, aveva detto il leader di Nusco). “Ognuno di noi ha la sua storia – replica l’architetto -. Le valutazioni le fanno le persone e mi sembra che i cittadini mi abbiano premiato per il lavoro che ho svolto nei cinque anni appena trascorsi”.

Un giudizio sull’accordo nazionale, e a volte anche locale, Pd-MoVimento 5 Stelle. “Quando fu sottoscritto ci credevo poco – spiega Petracca -. Era un momento difficile e particolare e forse in quel contesto, alla fine, è stata la scelta migliore. Ora l’alleanza per consolidarsi dovrebbe avere una guida certa ed una linea ben definita nella quale prevalga la comunità di intenti. Non può accadere che ognuno vada avanti per conto proprio, a briglie sciolte, per la propria strada”.

Ed è qui che Petracca fa riferimento a quel che accade ad Avellino città, anche per lanciare una sorta di “monito” al Pd. “Nel capoluogo irpino il Partito Democratico, per la figura apicale, ha candidato Luca Cipriano. Abbiamo perso per una manciata di voti, quindi ora il Pd in consiglio comunale è, e resta, all’opposizione. Non possiamo di certo condividere i cabaret dell’attuale sindaco, noi siamo totalmente un’altra cosa. Anche le sue abitudini e consuetudini a fare denunce sui social (Petracca si riferisce alle varie dirette di Festa durante le quali il primo cittadino ha parlato genericamente di voto di scambio, lanciando accuse pesanti, ndr), faccio fatica a capirle”.

“Il sindaco Festa si occupi piuttosto del Comune di Avellino, della città di Avellino. E’ ormai trascorso un anno e mezzo dal suo insediamento e non mi sembra che le cose vadano molto bene. A parte il sorriso, non c’è nulla di sostanzioso. Mi auguro che lo possa sempre mantere, quel sorriso. Ma oltre a quello, spero cominci a fare qualcosa di concreto e di sostanzioso per la città. Ed invece di guardare in casa altrui, si preoccupi di quello che accade in Municipio, sui cui aleggiano molte ombre”.

Petracca difende l’operato di Michelangelo Ciarcia. Il presidente dell’Alto Calore, anch’egli candidatosi con il Pd, è pure lui finito nel mirino di Gianluca Festa. “In condizioni oggettivamente difficili, Ciarcia ha fatto e sta facendo un buon lavoro. E’ una persona estremamente capace, prima è stato anche revisore dei conti dell’ente, quindi sono certo che Ciarcia sia la persona giusta al posto giusto”.