De Luca “in passerella” ad Avellino, Morano attacca e su Gambacorta: “Non credo lasci”

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RENATO SPINIELLO – “I milioni di euro promessi dal Governatore De Luca all’Irpinia sono come le dimissioni di Foti: un evergreen”, così Sabino Morano, ma il centrodestra tutto, ha replicato alla visita ad Avellino del numero uno di Palazzo Santa Lucia. “La cifra equivale allo zero – ha continuato il riferimento dell’associazione Primavera Irpinia – la Regione è paralizzata da questo punto di vista, a fronte di una situazione drammatica che si è creata con reparti d’ospedali che chiudono (sulla sanità De Luca è più un Commissario Liquidatore che Straordinario), gli incendi boschivi, con la mancata firma della convenzione con i Vigili del Fuoco, e l’acqua pubblica (o i privati o rubinetti chiusi). Insomma l’ennesima passerella, un film già visto in cui il Governatore ogni quattro mesi viene ad Avellino a sciorinare numeri e promesse mai mantenute”.

Morano si sofferma anche sull’attuale situazione a Palazzo Caracciolo, dove il Presidente della Provincia, il forzista Domenico Gambacorta è protagonista di un dibattito interno al proprio partito con Cosimo Sibilia e Franco Di Cicilia sulle eventuali dimissioni per una candidatura al Parlamento. In questo caso quest’ultime dovranno essere protocollate entro il 25 agosto, lasciando la presidenza momentanea al Pd. “Che Gambacorta decida di candidarsi o meno alle politiche è una sua scelta personale, anche se credo sia molto improbabile che il Presidente della Provincia decida di lasciare i ruoli che svolge che, al momento, sono più importanti di quelli di un parlamentare. In ogni caso la vicepresidenza si può revocare, quindi non lasceremo l’Ente al centrosinistra”.

A proposto di elezioni, il promotore di Primavera Irpinia serra i ranghi nel centrodestra in vista dei prossimi appuntamenti. “Il centrodestra ha il dovere morale di essere unito, chiunque faccia politica all’intero dei moderati si assume una responsabilità gravissima, che è quella di un lasciare il paese, la regione e la città di Avellino in mano alla desertificazione del centrosinistra”.

Sul nome del prossimo candidato ad Avellino, Morano spiega: “Il problema non sono i nomi, occorre selezionare una classe dirigente all’interno della quale tirare fuori un nome. Le città non si amministrano con un unico nome ma con una squadra. E’ finita l’epoca del sindacismo”. E su un’eventuale alleanza con l’Udc: “Mi auguro di sì, è un partito che è sempre stato all’opposizione al Comune di Avellino e ha sempre svolto un ruolo netto e duro. Non avrei nessun problema a fare un ragionamento insieme a loro, ma se non sarà possibile faremo altrimenti”.

Il Movimento 5 Stelle sceglie i suoi candidati in piazza. “Questa opzione dei curricula è la negazione del concetto stesso di democrazia. Non si fanno le giunte per titoli, se io avessi un curriculum adeguato allora i 5 Stelle mi farebbero Assessore? Non credo proprio. L’elemento burocratico non deve mai occupare troppo spazio rispetto a quello elettivo e rappresentativo”.

Infine l’ennesima boutade su Foti: “Quando dice che non si candida annuncia di fatto una ricandidatura, eventualità che mi terrorizza. L’amministrazione di centrosinistra negli ultimi vent’anni che creato danni enormi visibili a chiunque e credo che la storia gli abbia in riservo un conto davvero salato”.

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