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De Luca e Famiglietti: insieme appassionatamente verso le politiche

Pasquale Manganiello – Le ultime apparizioni pubbliche del Direttorio Pd, orfano della dimissionaria D’Amelio e della deputata Valentina Paris che per ovvie ragioni di maternità ha temporaneamente abbandonato gli impegni istituzionali, hanno visto il deputato Luigi Famiglietti e l’ex senatore Enzo De Luca sempre più coesi in vista dei prossimi appuntamenti che caratterizzeranno il Pd irpino. Li abbiamo visti insieme ad Avellino nella manifestazione (?) per la raccolta firme in vista del Referendum o nelle riunioni del gruppo di maggioranza Pd al Comune di Avellino in vista dell’approvazione del bilancio.

Un’unione che sembra sempre più solida e che comincia ad aprire diversi scenari in vista del prossimo congresso e, soprattutto, delle prossime Politiche.

E’ chiaro che entrambi hanno palesato difficoltà di tenuta sul territorio. Alcune frizioni sono nate nel campo dell’ex sindaco di Frigento. Sintomo di questo malessere, ad esempio, i due comitati per il Referendum costituiti distintamente da Salvatore Antonacci, ex responsabile Organizzazione Pd in quota Famiglietti e dall’associazione Big Bang Irpinia. L’esito del voto amministrativo aveva già lanciato più di un campanello d’allarme in questo senso.

De Luca, dal canto suo, è alle prese con la crisi infinita al Comune di Avellino, con alcuni amministratori “fedeli” che, però, nell’ultimo periodo si sono in un certo qual modo allontanati. Alto Calore ed Asi hanno evidenziato questa frattura. Nel partito Carmine De Blasio, Roberta Santaniello ed altri “pezzi” che gravitavano nell’area De Luca viaggiano da tempo per conto loro.

Dal canto suo, Rosetta D’Amelio, se ancora ce ne fosse bisogno dopo il successo alle scorse Regionali, ha dimostrato di avere un’autonomia di pensiero, di azione e di alleanze (De Mita) che prescinde da tutto e da tutti. Per la serie, “se ne frega”.

Per la presidente del Consiglio regionale resta da chiarire il rapporto con il sottosegretario Del Basso De Caro: da quello che si percepisce i rapporti sembrano compromessi, ma quello che si percepisce non è sempre quello che è, soprattutto quando si parla di Partito Democratico.

L’asse De Luca-Famiglietti potrebbe essere partito da Roma con la benedizione di Del Basso De Caro. L’obiettivo sono le prossime elezioni politiche per plasmare l’asse renziana. Se si comprende l’utilità che l’accordo rappresenterebbe per Famiglietti nella sua candidatura (in questo senso l’idea di “rottamazione” resta solo un flebile ricordo), non è chiaro il percorso che il Nazareno avrebbe delineato per Enzo De Luca. La logica dei capibastone a cui Renzi aveva finto di fare la guerra nel recente passato e che, a questo punto, lo condanna ad un triste fallimento sui territori, continua ad imperversare anche in provincia di Avellino.

Certo è che le altre correnti che compongono il quadro provinciale del Pd irpino non staranno di certo a guardare. Se la D’Amelio potrà ritrovare una strada comune con il probabile capolista beneventano, diversa è la situazione delle altre anime del Partito democratico: l’area della Santaniello, Open Irpinia, Radici democratiche, l’area del neo consigliere regionale Todisco, Gianluca Festa, difficilmente interagiranno con il connubio Famiglietti-De Luca, un’elaborazione filo-governativa del consenso.

Molti nodi saranno slegati dopo l’esito del Referendum Costituzionale: un brutto risultato in Irpinia segnerebbe un cambio deciso di strategia da parte di Renzi, le minoranze Pd si ringalluzzirebbero e le posizioni potrebbero rimescolarsi.

Non resta che attendere il voto di Ottobre.

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