Alpi – E’ Giovanni De Filippis, amministatore delegato di IIA, a spiegare meglio nel dettaglio il “miracolo industriale” che si sta compiendo a Flumeri e a Bologna. “Tutti gli operai che erano in cassa integrazione sono rientrati al lavoro”, afferma con un pizzico di orgoglio. “Ora, visto che abbiamo un bel po’ di commesse, contiamo di crescere effettuando nuove assunzioni. Vogliamo rinnovare, quindi assumerermo soprattutto giovani nel prossimo anno. Se penso alla situazione di qualche mese fa, dico che sono stati fatti tanti passi in avanti. La speranza era ormai morta, eppure questa è tra le fabbriche più grandi d’Europa e vogliamo che continui ad esserlo”.
De Filippis pensa molto alla situazione che si è trovato difronte quando ha messo piede per la prima volta nello stabilimento di Flumeri. “La fabbrica era quasi inagibile. Ora stiamo completando tutti i lavori, stiamo rimettendo a posto i tetti e stiamo mettendo mano anche alla cataforesi. Quando si mette mano alla cataforesi, che prevede investimenti significativi, vuol dire che si vuol restare a lungo in questa azienda. La ricerca di un nuovo socio continua, l’ipotesi è ancora in piedi. Serve un socio di carattere tecnologico”.
I bus di IIA serviranno a svecchiare la flotta Atac di Roma entro il 2020, portando l’età media dei mezzi da 12 a 8 anni. Il nuovo parco autobus contribuirà anche in maniera significativa a ridurre le emissioni inquinanti, grazie all’impiego di mezzi Euro 6 di ultima generazione, sostituendo veicoli Euro 2 o Euro 3. “Un solo vecchio autobus inquina come più di dieci di quelli che saranno sostituiti”, spiega De Filippis. Accanto ai 97 mezzi consegnati simbolicamente oggi, sono già attivi bus a metano e minibus elettrici. La commessa è stata affidata lo scorso anno all’azienda che ha rilevato il vecchio stabilimento Irisbus/Iveco, andato in crisi una decina di anni fa, dismettendo completamente la produzione.