Marco Imbimbo – L’appello è all’unità in vista del congresso provinciale, per poi renderla più forte in occasione delle amministrative. «Nessuno ci vieta di prendere delle decisioni tra di noi, in vista del voto del 10 giugno». e quell’unità deve portare a boicottare il congresso. Se proprio deve celebrarsi, nessuno è obbligato a votare.
E’ questa, in sintesi, la linea che, Umberto del Basso de Caro, prova a dettare all’indomani dell’incontro a Roma sullo svolgimento del congresso provinciale. L’esito non è stato quello sperato, l’annullamento, allora serve mettere in campo un’altra strategia, motivo dell’incontro odierno tra le aree che sostengono la candidatura di Michelangelo Ciarcia (De Caro-De Luca-Famiglietti).
«Fermo restando che da Roma potrebbero ancora decidere di annullarlo», ha sottolineato del Basso de Caro. Il nodo resta sempre quello relativo alla platea congressuale con numeri contestati da chi oggi sostiene Ciarcia. «C’è una differenza di circa 4000 mila tessere – spiega il sottosegretario alle Infrastrutture. Poi ci sono gli iscritti online, 1200, e sappiamo di chi sono. Rappresentano il 13% della platea congressuale». Mancano invece 400 iscritti di Solofra e 180 di Cervinara. «Eppure i loro versamenti esistono», sottolinea De Caro.
«Oggi ci ritroviamo con un partito che perde voti, i tesserati che aumentano e, chi realmente si è iscritto, scopre di non esserlo». Una situazione non più tollerabile dalla sua area con il sottosegretario che spiega: «Qui non ci troviamo di fronte a un’irregolarità. C’è un imbroglio colossale». Da qui l’invito in vista del congresso: «Sarebbe un gravissimo errore da parte nostra, partecipare al congresso – spiega ai presenti. C’è un’OPA sul Pd irpino, da parte di settori esterni al partito, che lo vedono come un Fort Alamo utile per conquistare il Comune di Avellino».
L’invito, insomma, è quello di boicottare il congresso, altrimenti «partecipando, lo legittimeremmo. Chiaramente i circoli devono rimanere aperti, altrimenti verremmo meno a un nostro dovere. Poi, però, ognuno decide se votare o meno – spiega De Caro. Fermo restando che bisogna vigilare sulla partecipazione reale. Tanto, dopo il congresso, ci sarà sempre la magistratura interna, ma anche quella esterna, che potrà tutelarci».
Un messaggio chiaro, quello che De Caro rivolge alle altre due aree, De Luca e Famiglietti, a cui, a inizio discorso, aveva sottolineato come «oggi siamo più forti». Se in occasione del congresso, questa unità dovesse reggere, allora si potrà aprire un discorso più importante in vista delle amministrative. «Sette giorni dopo il congresso, saremo chiamati a fare delle scelte sulle amministrative di Avellino, nessuno ci vieta di farcele tra di noi».
Insomma, se il congresso dovesse celebrarsi, De Caro è pronto ad intraprendere una strada esterna al Pd per le amministrative, puntando sulle civiche. E a questo punto il messaggio punta alle aree che sostengono Di Guglielmo, in primis la D’Amelio. «Se si rompe un vincolo di solidarietà, non si può ricostruirlo se non annullando il problema che ha rotto quel vincolo», spiega De Caro. In pratica, il risultato di un’eventuale congresso va messo subito in discussione.
Ma vanno messe in discussione, e da parte, anche alcune determinate persone, a cominciare da Gianluca Festa, tirato più volte in ballo da De Caro. «Alle scorse comunali si è candidato contro Foti e quindi il Pd. Alle provinciali ha contribuito alla vittoria di Gambacorta. Alle regionali si è presentato con una sua lista, diversa da quella del Pd e anche alle recenti politiche non ha votato per la lista del Pd». E infine un messaggio a chi oggi si dichiara deluchiano «mi riferisco al governatore» precisa puntuale. «Oggi non è più un motivo di vanto esserlo, anzi è un brand negativo. Consiglio loro di fare attenzione, perchè a breve potrebbero cominciare a cadere le bombe».
Lo stesso Ciarcia ha duramente criticato la presenza di Festa a Roma: «Non condivide le idee del partito, ha votato sempre contro di noi». Sulla linea di De Caro, anche il candidato alla segreteria reputa come «illegittimo» questo congresso: «Farlo svolgere, creerà fratture insanabili in vista delle amministrative». E le responsabilità sono tutte da attribuire «ad Ermini, la colpa del disastro è sua».
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