D’Amelio (Pd): “Segreteria aperta anche per Festa, Todisco e Ricciardi”

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D'Amelio
Rosetta D'Amelio

«Vogliamo un partito aperto a tutti. Basta chiusure. Chi si sente parte integrante di questo soggetto politico, deve poter partecipare». Rosetta D’Amelio, riconfermata consigliere regionale, detta la linea a Carmine De Blasio, segretario provinciale del Partito Democratico.

Cosa ne pensa dell’ultimo incontro di via Tagliamento? L’esecutivo provinciale potrà ancora contare sull’appoggio della D’Amelio e dei suoi fedelissimi?

 «Io ritengo che tutti noi dobbiamo andare negli organismi dirigenti per rilanciare il Partito Democratico. Le regionali possono rappresentare il punto di svolta. Dobbiamo immaginare insieme un partito aperto, dove alla base c’è il rinnovamento e non la rottamazione. Dobbiamo allargare la segreteria a tutti coloro che intendono partecipare per dare il proprio contributo. Non si tratta di aprire a Festa, il nuovo Pd deve essere disponibile verso chiunque è disposto ad impegnarsi si chiami Festa, Todisco o Ricciardi. E’ venuto il momento di riaprire il dialogo e di ragionare da grande partito».

La sua esperienza è un punto di partenza da non sottovalutare, aprirà il primo consiglio regionale, magari con l’auspicio di presiederlo?

 «I colleghi dicono che dovrei essere io ad aprire. Questa cosa mi onora perché un cittadino della provincia di Avellino avrà l’opportunità di poter presenziare un momento così importante. Come le ho anticipato, in un’intervista, rilasciata subito dopo la mia elezione, la priorità per me sono le istanze dei territori, abbandonati negli ultimi cinque anni di governo. Ho preso un impegno con gli elettori e devo rispettarlo. Cercherò di fare del mio meglio».

Essere nell’esecutivo non potrebbe essere un vantaggio?

 «Non sono interessata a poltrone, ma le posso garantire che una novità c’è. L’Irpinia sarà considerata dal governatore De Luca. Sarò protagonista nella piattaforma del presidente per portare avanti i grandi progetti di questa provincia. La priorità è quella ambientale, basti pensare all’acqua, ricchezza da sfruttare e punto su cui c’è bisogno di una nuova pianificazione. Lo stesso vale per i forestali. Le promesse della campagna elettorale saranno rispettate. E’ necessario che questi lavoratori possano svolgere il proprio compito per combattere il dissesto idrogeologico, problema sempre più avvertito nelle aree interne. Nell’agenda del presidente, però, dovranno rientrare anche le questioni relative ai trasporti, alle grandi infrastrutture ed al sociale, aspetto su cui cercherò di dare esperienza e concretezza. Per quel che mi riguarda, quindi, non bado alle posizioni, ma ad un impegno su tali grandi temi».

Sullo sviluppo è disponibile a dialogare anche con Ciriaco De Mita?

 «Quest’accordo è nato sui programmi. Per me non è un problema se De Mita entra o meno nel Pd, ma è importante che aiuti il centrosinistra a realizzare un progetto comune. Io ritengo che un grande partito deve andare al di fuori delle barriere e deve avere una visione più vasta. Questa è la posizione naturale di De Mita, non devo essere io a testimoniarlo. Per tale ragione, non mi dispiace avviare un confronto, basato sulle idee».

Per stabilire la solidità delle alleanze delle regionali, però, sarà decisivo aspettare le principali partite negli enti sovracomunali. Che ruolo svolgerà?

«Negli enti devono decidere i sindaci. Per tale ragione, in queste sedi, sono pronta a valutare intese, che superano i partiti e le scelte di apparato, ma che possono contribuire a portare avanti quel percorso, iniziato con l’elezione di Mario Bianchino all’Ato».

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