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D’Ambrosio – Il ricordo di Geppino Vetrano

Avellino – Anche Geppino Vetrano, già presidente del Consiglio comunale di Avellino, ricorda la figura di Michele D’Ambrosio.

“Con la morte del compagno Michele D’Ambrosio scompare definitivamente la Sinistra politica per come essa si è concretamente manifestata in Irpinia negli ultimi 37 anni. Ciò che sarà di essa, d’ora in avanti, sarà un’altra cosa. La storia politica personale di quanti hanno militato nel PCI-PdS-DS irpino, di quanti sono ancora rimasti comunisti e di quanti, come me, sono dispersi nel multiforme (ed informe) mondo della sinistra, è passata spesso attraverso momenti di aspra rottura o avvicinamento alle Sue posizioni. Per comprendere la statura, la personalità ed il rilievo storico-politico di D’Ambrosio, basterà, anche a chi non lo ha conosciuto (pochi), mettere la sua breve esistenza (aveva da poco compiuto 66 anni) in relazione al suo così lungo, intenso ed autorevole impegno civile. Michele non fu mai un ipocrita ed a tanti di noi insegnò a non esserlo. Credo, perciò, che non avrebbe gradito, pur in una occasione così triste, parole e lacrime di circostanza. Nei suoi rapporti con militanti e dirigenti politici egli mise sempre al primo posto il Partito; ma del Partito e dei suoi valori o della sua linea troppe volte egli si sentì unico custode ed interprete, diffidando di coloro che apparivano un po’ più autonomi e riuscendo quasi sempre a disperdere o annullare, talora in modo ruvido, le voci dissenzienti. Molti di noi, pur riconoscendo il suo rigore e la lucidità della sua analisi, non riuscimmo sempre a seguirlo e dinanzi a noi s’aprirono gli aspri e difficili percorsi dell’eresia. Ci sarà tempo per analizzare e giudicare i suoi meriti ed i suoi errori politici; ciò che, invece, resta inconfutabile, per me e per tanti che l’hanno conosciuto, stimato e tenuto, è il suo rigore morale, la sua lucida intelligenza, la sua capacità di analisi e di direzione dei processi politici. Alla moglie Vittoria, compagna di vita di Michele, ed alla sua famiglia un abbraccio fortissimo nella certa convinzione che sapranno essere custodi attenti di un così grande patrimonio morale e politico”.

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