Renato Spiniello – Nuovo capitolo dell’udienza sul nuovo Clan Partenio, il sodalizio criminoso di stampo camorristico che dalla sede di Capocastello si estendeva fino al capoluogo e al suo hinterland, basando i propri illeciti guadagni principalmente su usura e racket.
23 le persone rinviate a giudizio per reati di usura, estorsioni e detenzione di armi, il tutto con l’aggravante mafiosa, ma in un’inchiesta parallela la Dda di Napoli ha ricostruito anche un business di presunte aste giudiziarie truccate.
Dopo la costituzione di parte civile da parte dei comuni di Avellino, Mercogliano e Monteforte e dell’associazione Sos Impresa di Domenico Capossela, stamane nell’aula bunker di Poggioreale, dinanzi al collegio presieduto dal giudice Luigi Buono, si è conclusa l’audizione del capitano Quintino Russo che, in qualità di comandante del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino, aveva coordinato le indagini sulla compagine criminale.
Il tutto era partito dall’inchiesta sull’omicidio di Michele Tornatore, ammazzato con dei colpi di pistola e poi bruciato in un’auto a Contrada. Delle dichiarazioni si faceva riferimento agli “amici di Avellino”. Da qui gli uomini dell’Arma avevano individuato il giro di usura.
Il capitano Russo sarà nuovamente ascoltato in aula il prossimo 29 gennaio per il controesame degli avvocati difensori.
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