Dalle aziende alla pubblica amministrazione: perchè puntare sul digitale

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Dalle aziende alla pubblica amministrazione, passando per i privati: tutti hanno la necessità di puntare sul digitale. Dal punto di vista aziendale per digitalizzazione dei processi si intende un vero e proprio modello organizzativo grazie al quale un’azienda può gestire in modo integrato, efficace e collaborativo tutte le proprie attività e risorse eliminando costi, errori, rallentamenti e rischi. 

Non ha la presunzione di essere la panacea di tutti i mali ma, se strutturata in modo corretto, può essere una valida leva in grado di aiutare aziende e professionisti a restare competitivi offrendo innumerevoli vantaggi. Le aziende, infatti, grazie alla digitalizzazione possono realizzare una mappatura completa e reale delle proprie attività, riuscendo a intervenire in tempo utile con azioni correttive per migliorare in modo preciso ed efficace i propri risultati. Così la digitalizzazione permette di risparmiare sui tempi e sui costi, oltre a garantire un miglior livello delle prestazioni. 

Per riuscire a ottenere tutti questi benefici è però indispensabile prendersi del tempo per fare un’analisi accurata e ripensare concretamente all’intera organizzazione delle attività: i processi amministrativi, contabili, organizzativi, produttivi, etc. 

Tutti questi vantaggi hanno spinto le diverse attività a puntare dritto verso questa strada. In Campania, ad esempio, la situazione è molto positiva. La regione è infatti prima tra le Regioni italiane più virtuose per quanto riguarda la digitalizzazione. Il trend è in forte crescita e si è registrata negli ultimi anni una diffusione di attività produttive dell’Industria 4.0, complice la normativa vigente. A confermarlo sono i dati statistici: “in Campania le imprese digitali sono cresciute del triplo rispetto al Piemonte”. Scopriamo in quest’articolo com’è la situazione campana riguardante la crescita delle Industrie 4.0 e come funziona l’agevolazione Resto al Sud.  

“In Campania le imprese digitali sono cresciute del triplo rispetto al Piemonte”: a confermarlo è il Focus Censis/Confcooperative “4.0 la scelta di chi già lavora nel futuro” presentato a Roma. Anche in termini assoluti, la Campania ha conquistato una posizione di preminenza nella graduatoria nazionale, collocandosi al terzo posto per numero di imprese 4.0. Seguono nella classifica a distanza del 10% la Regione Toscana, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. La crescente adozione di tecnologie digitali, negli ultimi anni, ha ampliato la domanda di servizi da parte di imprese e famiglie. Ciò ha decretato il successo delle imprese digitali, la cui crescita si è registrata in Campania con un incremento del 26,3%, in Sicilia con il 25,3%, nel Lazio con il 25,1% e in Puglia, 24,2%. 

La pubblica amministrazione 

Ma se le imprese private hanno dato inizio al processo di digitalizzazione, a che punto si trova la pubblica amministrazione? Un recente rapporto della Corte dei Conti conferma i risultati che emergono dagli indicatori DESI della Commissione Europea secondo cui l’Italia si colloca al 24° posto, su 28 paesi dell’UE, per quello che riguarda la trasformazione digitale dell’economia e della società (cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni).  

In questa nota, si analizzano gli indicatori DESI che riguardano specificamente l’attività delle pubbliche amministrazioni. L’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione da parte delle pubbliche amministrazioni e dei cittadini rappresenta uno dei traguardi fondamentali delle politiche dell’Unione Europea per il progresso economico e per l’inclusione sociale e culturale. Nell’ambito del programma del “Digital Single Market”, la Commissione europea ha posto obiettivi ambiziosi, specie in termini di connettività a banda ultralarga (fino a 1 Gbps), per il 2025.  

Al momento cittadini ed imprese interagiscono con la Pa ancora per lo più attraverso contatto diretto allo sportello. Per quanto riguarda i cittadini, questo è in parte dovuto ad un contesto generale in cui la cultura del digitale non è diffusamente attecchita, quindi ad una scarsa richiesta di servizi online, che non stimola le amministrazioni a percepire l’offerta di questi tipi di servizi come una priorità. Al contrario, le imprese, soprattutto le più grandi, che usano già mezzi moderni per rapportarsi con il mercato globale, si rendono perfettamente conto dei vantaggi che comporterebbe l’e-government, e vorrebbero poter utilizzare servizi che ci sono in altri Paesi ma che in Italia scarseggiano. Anche dal punto di vista privato però le cose sembrano cambiare visto l’ampio utilizzo di internet in ormai tutti i settori, dal lavoro alla salute passando per lo svago online dove è possibile usufruire ad esempio dei casinò online e di altri giochi.  

Quel che è certo è che il futuro è sempre più destinato alla digitalizzazione, a vantaggio dell’intera economia del Paese e quindi di tutti i cittadini.