D’Agostino: “Col Pd nodo politico. UdC e Ncd? Dimostrino coerenza”

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Angelo D'Agostino
Angelo D’Agostino

Verso le elezioni regionali in Campania, ecco la posizione di Scelta Civica. Intervista ad Angelo Antonio D’Agostino:”Col Pd nodo politico. UdC e Ncd? Dimostrino coerenza”

Il candidato governatore del centrosinistra Vincenzo De Luca è al lavoro per trovare la quadra sull’alleanza che lo sosterrà alle prossime elezioni regionali. Dal tavolo convocato a Napoli lunedì è emersa l’opportunità di dover lavorare per intercettare – per quanto possibile – anche il consenso dei dirigenti di SeL. Ma c’è un’altra formazione politica che al momento non ha ancora strizzato l’occhio a De Luca e al Pd (tra l’altro, pur essendo parte del Governo di Matteo Renzi a Roma, ndr): parliamo di Scelta Civica, il cui massimo referente in Irpinia è il deputato Angelo D’Agostino.

On. D’Agostino, ieri (lunedì, ndr) Scelta Civica ha partecipato al tavolo per le alleanze del Pd a Napoli ma si è riservata di comunicare le proprie definitive decisioni dopo il completamento del confronto in atto all’interno dei propri organismi dirigenti. Cosa farà Scelta Civica alle Regionali? Sarà nella coalizione di centrosinistra con De Luca candidato Governatore?

“Il segretario nazionale di Scelta Civica, Enrico Zanetti, ha sollevato alcune questioni di natura squisitamente politica che non mettono in discussione la persona di Vincenzo De Luca, il quale – del resto – ha dimostrato di essere un amministratore capace e lungimirante. E’ in atto un confronto all’interno degli organismi centrali e territoriali del partito; nel giro di qualche giorno tutto sarà più chiaro e Scelta Civica scioglierà definitivamente ogni riserva”.

Si parla di una possibile lista unica tra Scelta Civica e Socialisti a sostegno eventuale di De Luca. Quanto c’è di vero in questa affermazione?

“Tutto dipenderà dall’esito del nostro confronto interno. Anche altre formazioni politiche mantengono aperto il dialogo con Scelta Civica per una eventuale lista unitaria. E’ evidente che si tratta di decisioni strettamente collegate al nodo principale della riserva cui si accennava prima. In ogni caso, l’intesa programmatica è pregiudiziale per l’alleanza che decideremo; e ciò vale sia per una eventuale lista unitaria che per la scelta della coalizione”.

De Luca dovrà anche ragionare con Sinistra Ecologia e Libertà per poter riunire nella coalizione tutta la Sinistra. Crede che in questo caso ci sarà spazio anche per un eventuale dialogo con i centristi e più precisamente con Area Popolare (UdC e Ncd)?

“Non posso rispondere né per le alleanze che vorrà fare De Luca né per lo spazio eventualmente disponibile a beneficio di Area Popolare. Comunque, troverei singolare che forze politiche che per cinque anni sono state al governo regionale con Caldoro si ritrovassero alleate con gli oppositori di Caldoro, ovvero con il Partito Democratico. Credo sarebbe coerente e corretto, sotto il profilo politico ed etico, che chi ha governato e tuttora governa la Regione Campania si presentasse all’elettorato per farsi giudicare per ciò che ha fatto prima che per quanto intenda fare in futuro. Ma, ripeto, è un problema di coerenza e correttezza politica ed etica. Come il coraggio, se uno ce l’ha, bene: altrimenti non può inventarselo”.

Ritornando al locale, tra i nomi più papabili come candidati consiglieri per Scelta Civica troviamo il sindaco di Atripalda Paolo Spagnuolo. Ma a che punto siamo con le liste? Quali i criteri per la composizione delle liste?

“Di nomi disponibili ce ne sono diversi e tutti di lodevole esperienza politica e amministrativa. Date per scontate le qualità morali e le competenze quali criteri di fondo, terremo nel debito conto la necessità di una equilibrata rappresentanza territoriale”.

La legislatura di Caldoro volge al termine. Che giudizio dà all’operato della Regione in questi cinque anni?

“Caldoro ha dimostrato di essere un politico capace, serio, perbene. Ha risanato molta parte dei conti della regione, credo che abbia contribuito in misura significativa a creare le condizioni di buongoverno futuro. Certo, restano gli squilibri tra aree interne e fascia costiera; così come discutibile appare il livello di velocità di spesa dei fondi strutturali europei. Starei attento, però, ad una campagna elettorale improntata alla demonizzazione o alla magnificazione del governo regionale uscente: demagogia e faziosità sono mali opposti ed ugualmente gravi. La Campania non è facile da governare, sia per le troppe e storiche incrostazioni clientelari che hanno minato il tessuto istituzionale in tutte le sue articolazioni anche periferiche, sia per l’eccessivo potere che è in mano alla burocrazia. Credo che serva un grande sforzo della politica, della buona politica, per riscoprire e valorizzare le nostre grandi potenzialità territoriali, che sono ambientali, culturali e sociali. E sono fermamente convinto che – chiunque governerà nei prossimi cinque anni – la priorità assoluta sarà la riforma – se posso chiamarla così – dei comportamenti politici ed istituzionali. Serve, insomma, un cambio di mentalità: che coinvolga, però, non soltanto il livello politico ed istituzionale, ma anche quello sociale. Saremo in grado di attivare questa rivoluzione pacifica?”.

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