Da Altavilla a Zungoli passando per Avellino, Ariano e Montoro: mezza Irpinia al voto nel 2019

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Renato Spiniello – Avellino, i grandi centri come Ariano e Montoro (rispettivamente seconda e terza città della provincia) e poi Grottaminarda, Mirabella Eclano, Montella, Mercogliano, Nusco, Altavilla Irpina, Bisaccia, Bonito, Candida, Carife, Cassano Irpino, Castel Baronia, Castelvetere sul Calore, Cesinali, Chiusano San Domenico, Contrada, Domicella, Grottolella, Melito Irpino, Montefusco, Montecalvo Irpino, Morra De Sanctis, Montemiletto, Moschiano, Parolise, Paternopoli, Salza Irpina, San Michele di Serino, San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, Sant’Andrea di Conza, Santa Lucia di Serino, Santa Paolina, Savignano Irpino, Taurano, Taurasi, Torrioni, Trevico, Tufo, Vallesaccarda, Venticano, Villanova del Battista e Zungoli.

Sono circa cinquanta i comuni irpini che saranno coinvolti nel 2019 dalla chiamata alle urne. Mezza Irpinia è quindi destinata, da qui a maggio, a rinnovare i rispettivi primi cittadini e Consigli Comunali. Una contesa destinata inevitabilmente a cambiare forse radicalmente la mappa del potere politico e istituzionale nella nostra provincia.

L’incognita più grande è se e quanto il vento del cambiamento che ha spirato forte lo scorso 4 marzo, consegnando al Movimento 5 Stelle prima un larghissimo consenso e poi addirittura le chiavi di Palazzo di Città dopo anni di amministrazioni di Centrosinistra, coinvolgerà anche i territori.

I fari, ovviamente, sono tutti puntati sul capoluogo, che si ritroverà di nuovo al voto dopo appena 12 mesi. La prima amministrazione targata M5s ha avuto infatti vita breve, pagando probabilmente lo scotto dell’inesperienza e la maggioranza più risicata di sempre (appena 5 consiglieri). I pentastellati con un nuovo alfiere (l’ex Sindaco Ciampi avrebbe già lanciato messaggi di non volersi ricandidare alla fascia tricolore) saranno sicuramente della contesa, così come la nuova Lega coordinata dal già candidato sindaco del Centrodestra Sabino Morano. Il resto, al netto forse del Partito Democratico che dovrebbe esprimere il simbolo, non si presenta con una cornice politica ben definita, declinando nel civismo. Riprova di ciò le tante associazioni sbocciate negli ultimi 12 mesi.

Medesime considerazioni valgono per i grandi comuni in cui è previsto il turno di ballottaggio Ariano e Montoro, dove rispettivamente il Centrodestra di Mimmo Gambacorta e il Centrosinistra di Mario Bianchino mirano a difendere gli strategici scranni. Nel resto delle Municipalità chiamate alle urne sarà puro civismo, spesso distante da equilibri politici ben riconoscibili e sulla scia di quanto accaduto in questi anni in Alta Irpinia o ad Atripalda.

A fare da cornice a tutto ciò gli altri grandi appuntamenti elettorali: il Congresso Nazionale e Regionale dei democratici e le Europee che cadranno parallelamente alle Amministrative. Sempre se a quest’ultimi non si aggiunga il voto per le due ali del Parlamento, ipotesi remota ma tutt’altro che fantasiosa.