Cusin, un infortunio che stravolge tutto. Come cambiano le strategie di mercato

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E’ destinato a stravolgere tutto l’infortunio alla mano del pivot Marco Cusin. Il lungo della Scandone e della Nazionale ha infatti riportato la frattura del quarto metacarpo della mano destra durante uno scontro in allenamento con il proprio dirimpettaio Kyrylo Fesenko. Oggi il classe ’85 verrà operato dal dottor Raffaele Cortina, ortopedico della Nazionale Maggiore, presso la clinica Santa Teresa Di Isola del Liri, per un recupero stimato di circa 60 giorni.

E dire che proprio in questi giorni il gm Nicola Alberani è rientrato da una lunga parentesi di aggiornamento professionale tra Libano e soprattutto D-League in Canada. Le strategie di mercato in casa Sidigas erano chiare: nonostante la geografia del campionato è stata totalmente riscritta dal mercato invernale – Sassari, Cantù, Trento e Capo d’Orlando su tutte – l’obiettivo era quello di mantenere inalterata la linea interna.

Le risposte dai rookie, alti e bassi a parte, erano rassicuranti: nonostante il 2017 abbia coinciso con il crollo delle cifre realizzative di gente con Randolph e Obasohan, i due Alabama (specialmente il primo) hanno dato il loro positivo apporto nella storica vittoria contro Utena, che ha permesso ai biancoverdi di staccare il pass per gli ottavi di Basket Champions League.

Accantonati dunque probabili interventi nel settore esterni, la tegola Cusin ha cambiato giocoforza le priorità: occorrerebbe infatti un lungo italiano che sappia chiudere in difesa e dare equilibrio in attacco. Tuttavia, stando alle parole di Sacripanti ai margini proprio della gara di Champions, è “difficile trovare un italiano in quel ruolo, probabilmente prenderemo un lungo straniero”. In questo caso sarà necessario ricorrere al turnover degli europei (il più indiziato alla tribuna sarebbe Retin Obashoan) fino al rientro del centro azzurro, stimato ben dopo le Final Eight.