Cuperlo chiude la festa dell’Unità ad Avellino: “C’è bisogno di uno scatto d’orgoglio della sinistra”

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“Vorrei dalla sinistra uno scatto d’orgoglio, un sussulto che ci allontani dalla nostalgia per un passato che non ritornerà e ci restituisca il coraggio di lanciare la palla anche in quella parte del campo in cui forse pensiamo che ad aspettarci non ci sia nessuno. Perché è lì, e ne sono convinto, che ad attenderci troveremo un popolo intero”.

Così Gianni Cuperlo in chiusura della festa dell’Unità di Avellino.

“Il Pd è il mio partito – ha continuato il leader della sinistra demuna grossa parte della sinistra di questo paese è confluita nelle sue fila e si batte costantemente per un Pd che faccia parte della sinistra italiana ed europea. La mancata rimozione della questione meridionale è una responsabilità che grava sulle spalle delle classi dirigenti dell’ultimo ventennio. Ora siamo in una fase nuova. Mi auguro che il Sud torni ad essere il grande protagonista dell’agenda politica del Governo. Accanto al Patto di Stabilità ci sia un Patto per la Crescita. E’ questa la politica in cui credo. E’ questa la sinistra che si deve costruire”.

Francesco Todisco coglie l’occasione per fare un’analisi sul momento del Pd provinciale:

“La vicenda del Pd provinciale è certamente paradigmatica di quel che è accaduto al nostro partito. Cos’è stato finora il Pd di De Blasio? Quel gruppo dirigente è nato dalla fusione a freddo tra pezzi di consorterie, tra renziani di ogni ora e lignaggio, a cui si è andata a sommare una sinistra di notabili, quella del Presidente D’Amelio e del sottosegretario De Caro, la sinistra delle clientele e del potere per il potere. La sfida non va posta sul ‘chi’, ma sulla possibilità di investire risorse ed energie culturali in una leadership diffusa, espressione di una sinistra dagli orizzonti chiari e definiti. Restiamo in questo Pd – conclude – ma con umiltà e senso critico ribadiamo che è il momento di smettere di schiacciarsi su logiche parlamentari o di fazione”.

 

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