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Cultura, Gambardella tra scontri interni e le “grandeur” di qualcuno: “Se avessi avuto più tempo..”

Marco Imbimbo – «Spero che il mio successore possa lavorare con maggiore serenità». L’assessore alla Cultura, Bruno Gambardella, si prepara al sciogliete le righe che arriverà tra un mese. Ieri ha effettuato l’ultimo sopralluogo nell’Eliseo prima della sua riapertura.

Ma è tempo anche di bilanci, partendo da una precisazione: «Non credo ci sarà un mio ritorno come assessore. Sono entrato un anno e mezzo fa perché, pur essendo un tecnico, avevo un profilo politico di un certo tipo, è inutile negarlo. Credo di essere riuscito, in qualche modo e in un quadro complicato di rapporti tra Giunta e Consiglio, a riappacificare gli animi. Detto ciò, mi auguro che la prossima giunta sia politica e che lavori bene dal primo giorno, senza le tante vicissitudini che abbiamo affrontato».

Gambardella è stato il quarto assessore alla Cultura nominato da Foti ed è stato poco il tempo a disposizione per poter mettere in campo un progetto vasto sulle politiche culturali. «Io un’idea me la sono fatta, ma non l’ho potuta applicare. Penso che nella città di Avellino si debba puntare su quattro asset – spiega l’assessore. Il “Laceno d’oro”, con un rilancio serio anche come comunicazione all’esterno extra-regionale, poi il “Gesualdo” con una rassegna tipo “Sipari aperti”, quindi di inclusione, che si affianchi alle altre manifestazioni. Un’altra rassegna felice è stata l’Avellino Teatro Festival. E infine c’è il Borgo dei filosofi».

Un insieme di iniziative sui cui puntare in maniera organica e interessando tutto l’anno. «Se avessi avuto altri due anni di tempo avrei puntato su questa idea, perchè d’inverno si poteva fare il Laceno d’Oro nell’Eliseo, che può ospitare anche il Borgo dei Filofosi, mentre d’estate il teatro amatoriale può andare sulla terrazza del “Gesualdo”. Insomma far ruotare la cultura su questi eventi. Siamo una piccola città e le granduer di qualcuno mi fanno ridere (con riferimento all’ex presidente del teatro, Luca Cipriano, ndr). Avellino non può pensare di competere con Napoli o con Milano, ma le cose che ci caratterizzano vanno sfruttate».

Rammarico a parte, l’assessore Gambardella lascia in eredità a chi verrà dopo la riapertura dell’Eliseo. «Ho insistito molto per riuscirci e ringrazio il funzionario alle Politiche giovanili, Rino Villani, che ci hanno dato una mano affinchè la struttura aprisse il prima possibile. Chi entra ha già le chiavi in mano».

La prossima amministrazione, inoltre, dovrà occuparsi anche del “Carlo Gesualdo”. Per due anni verrà gestito dal Teatro Pubblico Campano, ma, nel frattempo, la prossima amministrazione dovrà decidere la nuova formula giuridica. « Abbiamo sistemato anche la questione del “Gesualdo”. Personalmente avrei preferito un’altra soluzione, ma in quel momento era l’unica possibile. Liquidare l’Istituzione non ha fatto piacere a nessuno, ma un po’ di cose le abbiamo fatte».

Proprio sull’operato dell’amministrazione Foti, Gambardella pone l’accento sottolineando sia i problemi che il lavoro svolto. «Avremmo potuto fare molto di più se ci fosse stata una dialettica più proficuo tra consiglio e amministrazione, faccio anche autocritica. Forse avremmo ottenuto qualche risultato in più, ma questa idea catastrofista dell’amministrazione Foti la respingo. Si poteva fare tanto altro, ma molto è stato fatto».

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