Crollo di Saviano, l’immagine “simbolo” del carabiniere nella tragedia di ieri mattina

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SAVIANO- L’amarezza nel volto stanco ma determinato, dopo aver scavato a mani nude tra i primi e per ora. Salvare una famiglia incastrata nelle macerie la missione. Lo sguardo di chi non ha potuto estrarre tutti in vita da quel che resta di una casa di due piani, a partire da due bambini di quattro e sei anni stati estratti da poco senza vita. L’abnegazione nel non lasciare per un secondo le operazioni di soccorso, senza rassegnarsi come ci insegna la storia delle forze dell’ordine nel nostro Paese. Ci sono foto che diventano icone di grandi tragedie, come quella del militare a Nassirya dopo la strage. Nella tragedia di Saviano, il crollo che in pochi secondi ha divorato una famiglia, uccidendo quattro persone, nonna, mamma e due figli e ha commosso l’Italia intera, una delle foto simbolo di una mattinata di dolore e’ senza dubbio quella di un sottufficiale dell’Arma che, con la divisa intrisa di polvere e sudore e dei guanti gialli per spostare mattoni nella catena umana per liberare le macerie della casa, nello stesso tempo rappresenta la determinazione e lo sconforto per la scena che ha appena visto. Non è semplice lavoro come qualcuno puo’ pensare. E’ il senso del dovere sicuramente, e’ nel Dna dei Carabinieri. Oggi lo e’ per un militare dell’Arma, ieri un Vigile del Fuoco, prima magari un agente della Polizia o un militare delle Fiamme Gialle. La foto del vicebrigadiere Michele Conte, in servizio presso il Nucleo Radiomobile della Compagnia di Nola, che ieri mattina poco dopo le sette e’ stato il primo ad intervenire sul posto del crollo insieme al collega Dario D’ Ambrosio rappresenta proprio sia la reazione umana, di un padre e di una persona che si trova di fronte ad un epilogo così tragico. Ma nello stesso tempo anche non un corpo fisico solamente ma l’ intero “Corpo” dell’ Arma dei Carabinieri, ieri come in tutte le tragedie e le grandi calamita’ che hanno interessato il Paese, così come tutte le altre forze di Polizia, pronti a scavare a mani nude per salvare vite umane. Un ultimo particolare, il vicebrigadiere Conte e’ anche un irpino, originario del Baianese, che per anni ha servito anche nella nostra terra le istituzioni. Quell’immagine e’ anche un orgoglio per la nostra provincia.