L’Amministrazione Comunale di Montella, attraverso il Sindaco Ferruccio Capone, rende noto che la questione “emergenza idrica” è stata volontariamente portata sotto la lente d’ingrandimento del Consiglio Comunale per decidere, tutti insieme, la strategia migliore da adottare sempre per il bene della Comunità montellese e, al contempo, confidare sulla partecipazione di tutti.
I problemi individuati durante la discussione in consiglio sono molteplici:
“Innanzitutto la situazione economico-finanziaria dell’ente unico che gestisce le risorse idriche del nostro paese (Alto Calore Servizi spa – ACS) è a dir poco pessima – afferma il comunicato dell’amministrazione. – Quanto detto è comprovato dalla vertenza fatta da questo stesso Comune nei confronti dell’ente per circa 800.000 € di cui 400.000 per “oneri fognature e depurazioni” che i cittadini pagano ma di cui non usufruiscono. A detto importo, vanno a sommarsi le annualità dei canoni previsti per gli anni 2014/15/16/17 per un importo pari a circa 400.000 €.
Il Comune di Montella, dunque, risulta creditore di circa 800.000 € e tale importo crea preoccupazione per la gestione del bilancio Comunale stesso: non è possibile dimenticarsi del credito come superficialmente richiesto dal Presidente dell’ACS ai sindaci dei comuni creditori. Chiediamo, se necessario, di portare i libri contabili agli organi competenti in modo tale che vengano analizzati e che vengano prese le giuste decisioni”.
Altra importante questione portata all’ordine del giorno nel Consiglio Comunale riguarda la mancata operatività in merito ai lavori urgenti già predisposti e concordati in Prefettura la scorsa estate, durante l’emergenza idrica, anche con il coinvolgimento dei vertici dell’Alto Calore Servizi, della Regione Campania e del Comune di Montella. Purtroppo, la soluzione individuata ed approvata, anche con il benestare dell’Acquedotto Pugliese che avrebbe dovuto cedere circa 30l/s al Comune di Montella per poter affrontare la situazione d’emergenza, non ha trovato nessun riscontro pratico/operativo ed è stato completamente disatteso dall’ACS.
“Questa Amministrazione, di fronte a tale disinteresse ed in continuità con quanto detto nell’ultima assemblea pubblica del Novembre 2017 alla presenza del Vice Governatore della Regione Campania Fulvio Bonavitacola (anche in rappresentanza del Ministero Ambiente), intende prendere dei provvedimenti anche drastici se necessario. Le promesse fatte dall’ACS non hanno trovato nessun riscontro ed il nostro paese dovrebbe prepararsi ad affrontare un’altra stagione all’insegna della grave carenza idrica in quanto le sorgenti della “Scorzella” e “Acellica” a causa dei cambiamenti climatici non riescono più a garantire il fabbisogno per l’intera comunità montellese”.
A questo va ad aggiungersi la scarsa (se non inesistente) strategia di rinnovamento delle reti urbane dei Comuni per cui l’ente unico ACS riceve, attraverso le bollette dei cittadini, tutti gli oneri relativi alla gestione ordinaria e straordinaria oltre che i canoni effettivi. Purtroppo, l’ente in questione risulta immobilizzato dai debiti accumulati in anni di scellerate scelte gestionali dovute alla strumentalizzazione politica di cui è stato vittima. Il Comune di Montella, anche in passato, ha più volte chiesto di modificare lo Statuto dell’ente in modo tale da permettere ad altre aziende pubbliche di entrare a far parte della società in modo tale da apportare le risorse necessarie volte a riprendere la “Normale” attività di manutenzione e manodopera delle condutture non trovando mai risposte concrete.
“Siamo arrivati al punto di dover prendere delle scelte responsabili e coraggiose – afferma il sindaco Ferruccio Capone. Il Comune di Montella non resterà alla porta a guardare un altro anno all’insegna dell’immobilismo gestionale dell’Alto Calore Servizi che porterà il nostro comune, e tutti quelli gestiti dall’ACS, all’impotenza di fronte alla crisi idrica. E’ necessario programmare, con urgenza il rifacimento delle reti urbane e riqualificare le adduttrici esterne che con legge 15/2015 competono al gestore idrico”.
“Purtroppo – continua il sindaco di Montella – rispetto ai criteri della legge anche il nostro distretto d’ambito AVBN è in netto ritardo e chiaramente l’EIC (Ente Idrico Campano) non può procedere ad indire la gara per poter intercettare il gestore unico. Detto ciò, abbiamo ripetutamente richiesto di ottenere un ristoro dalla sorgente “Bagno della Regina” ubicata in territorio Montellese ma concessa nel lontano 1958 all’Acquedotto Pugliese e mai rivendicato dalle Amministrazioni precedenti. Abbiamo chiesto, prosegue Capone, anche all’ente AQP di prendere parte alla risoluzione del grave problema idrico di Montella ottenendo buone risposte in merito che fanno ben sperare”.
“Il Consiglio Comunale, dopo ampia discussione sui pericoli cui va incontro il Comune di Montella ha provveduto a valutare la possibilità di uscire dall’ente ACS e valutare al contempo nuovi partner pubblici da affiancare al gestore unico nel rispetto delle norme e dello statuto ACS che prevede, tra l’alltro, decisioni di questo tipo. Il problema della crisi idrica – conclude il Sindaco Capone – è di tutti indipendentemente dai colori politici. Per questo, si è provveduto a costituire una commissione speciale formata da consiglieri delle varie forze politiche che hanno la facoltà di individuare tecnici ed avvocati esperti che possano offrire un contributo fattivo ed operativo alla risoluzione della grave emergenza in corso”.