La crisi che ti aspetti: Avellino in balia dell’incertezza societaria

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di Claudio De Vito. Il day after è ricco di punti interrogativi per l’Avellino entrato ufficialmente nel perimetro salvezza dopo la sconfitta interna con il Potenza. Ci si interroga come sempre sul futuro societario lungi dall’essere delineato e, di riflesso, sul rendimento di una squadra che sta palesando tutta la propria fragilità difensiva. Mortificante il dato dei gol subiti, dieci in sei partite, per un allenatore come Capuano abituato a fare della fase di non possesso il suo cavallo di battaglia.

Imbarazzante invece lo score casalingo che riferisce di un Partenio-Lombardi sempre più terra di conquista con cinque k.o., due pareggi ed un solo successo datato 7 settembre contro il Teramo. Numeri raccapriccianti, ma per certi versi non sorprendenti perché rispecchiano la realtà societaria che ha contribuito in maniera consistente ad indirizzare l’Avellino in un tunnel oscuro. Il tutto ancora in piedi al cospetto delle istituzioni del calcio soltanto perché – a differenza del Rieti ad un passo dal baratro – si stanno onorando gli impegni economici con i propri tesserati.

Insomma c’era da aspettarsi tutte le virgole di un copione già delineato in partenza. Capuano dal canto suo maneggia con cura le risorse umane in parte scartate da altri, reclutate in tutta fretta e già passate per un’altra gestione. Su 23 elementi a disposizione, 15 o al massimo 16 risultano funzionali alle sue rotazioni. Non si può sperare sempre che Charpentier la butti dentro: resta pur sempre un ragazzino di vent’anni che fino a poco più di un mese fa giocava in Lettonia.

Piuttosto bisogna sperare che qualche elemento torni quello delle tre vittorie di fila e che gennaio sia il mese della svolta sul mercato. Un’impresa già soltanto immaginarlo oggi. E’ il modo peggiore per proiettarsi al terzo derby di campionato, dopo due già persi malamente, contro la Casertana degli ex Castaldo, Zito e D’Angelo. I primi due sono ai box ma dovrebbero farcela. Non ci sarà invece Laaribi, squalificato come Parisi la cui assenza peserà sugli equilibri che Capuano sta provando a dare alla sua squadra.

Un risultato positivo al derby restituirebbe fiducia e autostima ai lupi in attesa di sviluppi a livello societario. L’iter per la cessione è complesso. I tempi sono lunghi, ma intanto più passano i giorni più i tifosi si allontanano da una passione a tinte biancoverdi sempre più sbiadite. In altri tempi sarebbe già scattata la macchina organizzativa per l’esodo al “Pinto”. Ora invece l’interesse di pochi e lo scetticismo di molti camminano a braccetto.