Si riporta la nota della sindaca di Bagnoli Irpino Teresa Di Capua.
Ringrazio innanzitutto la popolazione bagnolese per la vicinanza, la comprensione e la stima manifestatemi in questi giorni. Ho raccolto molti consensi in seguito alla mia ultima uscita pubblica e sono davvero grata. Come ho scritto pochi giorni fa in una lettera aperta ai miei concittadini, sono assolutamente orgogliosa del lavoro svolto fin qui, sono fiera dei risultati decisivi raggiunti e, in modo speciale, di non essermi mai piegata a vecchie logiche politiche deprecabili contrarie ai miei principi di democrazia, onestà e trasparenza.
Ieri ho preso atto delle dimissioni dei sette consiglieri, i tre ex assessori della componente “Scegliamo Bagnoli” a matrice demitiana e i quattro delle minoranze consiliari. Un accordo tra parti elette in due liste contrapposte che evidentemente rende giustizia solo alla loro essenza, incoerente e senza vergogna.
Mi preme sottolineare quanto dimettersi in questa fase storica per aprire di fatto una fase di crisi amministrativa risulta oggi difficile da comprendere ai più, soprattutto in tempi segnati da una pandemia ancora in corso e da una gravissima crisi economica. E’ un atto di grave irresponsabilità che di fatto rallenta e rende ancor più difficoltosa la più ordinaria attività amministrativa, tenuto conto del momento di marcata criticità e carenza anche sul piano dell’organico dipendente comunale. Si ferisce il territorio e basta.
Ora leggeremo tante ricostruzioni da parte dei diretti interessati e di vari commentatori politici. Arriveranno dichiarazioni stomachevoli. Ma voglio fare subito chiarezza. Esiste una enorme differenza tra lanci di accuse infondate che nascondono tentativi di arrampicate sugli specchi e accuse fondate, invece, sulla realtà dei fatti in quanto riprendono fedelmente la sequenza degli avvenimenti.
I miei cittadini conoscono la mia storia e sanno bene che ho lavorato sempre in totale trasparenza. Io riprendo la pura cronaca, gli altri inventeranno perché non hanno motivazioni plausibili per il loro ingiustificabile comportamento.
Una mossa quella di ieri che sa di rivalsa personale e soprattutto di vendetta politica da parte della componente demitiana per aver ribaltato gli equilibri in giunta sottraendomi così ai loro ripetuti tentativi di diktat. Gli assessori a matrice demitiana hanno più volte disertato sedute di giunta e di consiglio comunale, perpetrando un atteggiamento irriguardoso di rifiuto e di abbandono del dialogo istituzionale nelle sedi previste ogniqualvolta non riuscivano a prevalere sulle decisioni. Non si affrettino ora a rilasciare comunicati intrisi di menzogna.
I cittadini hanno imparato a conoscerli e hanno una considerazione ben precisa del loro modo di fare politica che purtroppo è emersa anche stavolta in modo nauseante. Hanno cercato di affossarmi trascinandomi in uno stallo amministrativo da loro stessi provocato. Sono riuscita malgrado i freni da loro subiti ad andare avanti con tenacia impegnandomi in prima persona nelle varie questioni locali e intessendo una fitta rete di relazioni con altri sindaci, enti provinciali e regionali per far sì che procedessero iter delicati e fondamentali per il destino della nostra comunità.
Resistere per me costituiva un imperativo inderogabile visto che – ribadisco – una eventuale caduta dell’amministrazione avrebbe messo a repentaglio le sorti del finanziamento per gli impianti sciistici. C’erano incombenze e tempistiche da rispettare. Non ho mai mollato perché ero ben cosciente della necessità di mettere in cassaforte un risultato tanto atteso e sperato per tutta l’alta Irpinia.
Con la delibera di giunta comunale n. 37 di giovedì scorso il Comune ha approvato l’accordo di collaborazione con l’Agenzia Regionale AcaMir dopo settimane di duro impegno e lavoro degli uffici comunali e regionali.
Strano che la rottura e la fine del mio mandato sindacale siano scaturite direttamente dalla mia decisione, avallata dal gruppo di maggioranza, di affidare la gestione del finanziamento delle seggiovie alla Regione Campania in un’ottica di assoluta trasparenza, garanzia e certezza della spesa europea.
Devono adesso questi sette consiglieri dimissionari giustificare agli occhi della cittadinanza e del territorio dell’Alta Irpinia, oltre che dinanzi alle Istituzioni regionali coinvolte, perché sono stati contrari ad assegnare la fase esecutiva del bando, dalla gara di appalto a tutte le operazioni necessarie, ad organi superiori regionali, che certamente sono ben più in grado di affrontare questo enorme lavoro disponendo di risorse interne più numerose, qualificate e idonee rispetto al nostro piccolo Comune.
Come mai non hanno gradito che la Regione subentrasse nella fase operativa del finanziamento?
Il messaggio è chiarissimo. Inutile cercare di distorcere la realtà. Questa scelta – viene da pensare – evidentemente può aver tradito le aspettative di qualcuno. Il finanziamento è passato in mano alla Regione e la componente demitiana con l’intera opposizione hanno provocato la caduta della mia amministrazione. Spieghino adesso pubblicamente perché!
Ma al di là di tutto, ciò che conta davvero oggi per me è che la mia determinazione della scorsa settimana è servita a chiudere positivamente questa vicenda.
Ho ricevuto in questi istanti la notizia da fonti regionali che anche la Giunta Regionale ha approvato questo pomeriggio l’accordo di collaborazione tra il Comune e l’AcaMir.
E così il Comune, per tramite della Regione, è finalmente nelle condizioni di poter far partire la fase esecutiva dell’iter di finanziamento con la pubblicazione del bando di gara, dopo gli atti di verifica progettuale.
Questo decisivo risultato raggiunto oggi è il frutto dell’impegno costante e del gran lavoro fatto in questi mesi in piena sintonia con i vertici regionali. Rappresenta un ottimo esempio di buona politica su cui basarsi per il futuro.
Un altro aspetto, altrettanto grave, mi preme evidenziare. Fondamentale è sottolineare che ieri è caduta un’amministrazione con alla guida un Sindaco esponente del Partito Democratico. Il PD provinciale è chiamato ad assumere un ruolo di responsabilità in questo momento nel rimarcare la sua contrarietà rispetto alla decisione di sfiduciare un suo rappresentante politico, condannando la scelleratezza di coloro che sono venuti meno all’accordo di alleanza.
In particolare, è doverosa una presa di posizione netta e dura contro l’ex consigliere Giuseppina Di Crescenzo che da anni, con autoreferenzialità, si attribuisce il ruolo di referente del partito ma nei fatti si è prima dimessa, uscendo anche dalla maggioranza consiliare, da segretaria del circolo locale, per poi candidarsi nelle liste congressuali provinciali e, infine, ha sfiduciato un Sindaco di quello che afferma essere il suo partito. Azione questa politicamente gravissima che merita effetti immediati.
Ringrazio, infine, vivamente chi ha collaborato lealmente con me in questi anni: mi riferisco ai miei consiglieri Di Giovanni, Patrone, Cione e Branca. Abbiamo vissuto un’esperienza appassionante proprio perché travagliata. Non hanno mai mancato di farmi avvertire il loro sostegno e la loro fiducia.
Le sfide affrontate sono state ardite e pure più difficili rispetto a quelle di chi mi ha preceduto, anche perché c’è stato chi in cinque anni di mandato non ha compiuto una sola azione rilevante per il nostro Comune, ma le protezioni politiche gli hanno consentito comunque di rimanere immobile alla guida.
Continuo oggi – con somma soddisfazione – a registrare un consenso diffuso tra l’opinione pubblica libera senza sponsorizzazioni pubbliche da parte degli abituali protagonisti della scena politica bagnolese. È un dato importante da cui ripartire se vogliamo davvero intraprendere un cambio di rotta rispetto al passato e rinnovare tante dinamiche.
Ieri sette consiglieri hanno deciso di dimettersi manifestando la loro sfiducia.
I cittadini bagnolesi, tanti colleghi sindaci di altri paesi ed esponenti delle varie istituzioni mi stanno manifestando in queste ore la loro fiducia. Capite bene cosa conta davvero.
Ringrazio tutti e rassicuro che procederò come sempre a testa alta.