Un fiume inarrestatabile. Per due giorni, prima nella camera ardente e poi ai funerali, Mercogliano – ma non solo – ha voluto salutare per l’ultima volta il “suo” sindaco. Un abbraccio interminabile per Alessandro Criscitiello, morto a Milano giovedì all’età di circa 81 anni. Sandro era in Lombardia per trascorrere del tempo, come faceva spesso, con i suoi cari e amati figli, Carmen e Michele, insieme alla moglie Paola.
Nel pomeriggio di sabato, Criscitiello ha fatto ritorno nella “sua” Mercogliano dove il Comune, grazie alla sensibilità del sindaco Vittorio D’Alessio e dell’amministrazione, ha ospitato per la prima volta nella storia una camera ardente. Un atto dovuto a chi ha fatto, nel vero senso della parola, la storia della città alle falde di Montevergine: Criscitiello, di Mercogliano, è stato sindaco, in epoche diverse, per 18 anni (la prima volta nel ’78), prendendola per mano in uno dei periodi più difficili, quello del terremoto del 1980.
L’amore incondizionato di questi giorni, sono la dimostrazione plastica di quanto Criscitiello ha fatto di buono e di eccellente per la sua comunità. Doti amministrative e attaccamento alla gente e alla città gli sono stati riconosciuti da tutti, anche dagli avversarsi.
E così, mentre sui due televisori della sala consiliare e su un maxi schermo allestito all’esterno, scorrevano le immagini di un Criscitiello circondato dall’affetto di tanti, soprattutto dei suoi adorati nipoti Alessandro, Giorgia, Ludovica e Federico, i cittadini, le istituzioni, gli amici, i semplici conoscenti, hanno voluto salutare il “sindaco”, dicendogli addio tra le lacrime, a tratti anche tra la disperazione di chi lo conosceva bene e, con lui, ha trascorso una vita intera.
La sua passione per il calcio, grandissimo tifoso dell’Avellino, gli è stata riconosciuta dalla Curva Sud. Sulla bara di Sandro, oltre la fascia tricolore di sindaco, una sciarpa biancoverde.
Domenica mattina, dopo la benedizione dell’Abate di Montevergine nella camera ardente, i funerali nella chiesa di Torelli, celebrati da Don Vitaliano della Sala. Un’altra dimostrazione di quanto Criscitiello ha sempre detto: “Io ho avversari, ma non nemici”. Quando Sandro era sindaco, il “don” era uno dei suoi più acerrimi avverarsi. Ma i due si erano riavvicinati negli ultimi anni, al punto che Criscitiello ha voluto che fosse Vitaliano a celebrare il rito funebre.
L’amore verso Mercogliano di Sandro è un testamento. Accanto alle fasce tricolori, Cristiello ha fatto ritrovare ai figli il libro da lui scritto qualche anno fa. In prima pagina, una dedica: “A Mercogliano che per 18 anni ho sempre servito con amore e onestà”. Una affetto ricambiato. Mercogliano nel cuore di Criscitiello, un sentimento che i figli hanno deciso di rinnovare.
Il sindaco era molto vicino alla Misericordia di Mercogliano. Per far sì che l’opera degli “angeli” del volontariato possa continuare sempre nel migliore dei modi, Michele ha provveduto ad elargire un contributo economico. Nelle prossime settimane, provvederà anche ad acquistare un “fuoristrada”. In tal modo, la Misericordia potrà arrivare anche nelle zone più impervie di Mercogliano e non solo. La famiglia Criscitiello al fianco della Misericordia, un altro dei voleri di Sandro.
Con un post su facebook, la Misericordia ha voluto rendergli onore.
“Eri sindaco quando abbiamo iniziato il nostro cammino di misericordia e ti sei attivato immediatamente per darci una sede al centro del paese. Ci sei stato vicino come sindaco ma anche come cittadino perché credevi in quello che facevamo. Anche nel COVID ci ringraziarvi per quello che facevamo per Mercogliano. Oggi, a un giorno dalla tua sepoltura abbiamo ricevuto un dono da parte della tua famiglia per noi voluto da te nelle tue volontà. Grazie alla tua splendida famiglia che anche in chiesa ci ha voluto far sentire la propria vicinanza alla nostra Misericordia. Che Dio ti accolga tra le sue braccia. Sarai sempre nei nostri cuori”.
Sandro sarà, per sempre, nel cuore di tutti noi.