Marco Grasso – Sono 4.445 le nuove imprese straniere nate in Campania nel 2017, di cui 191 ad Avellino, 744 a Caserta, 543 a Salerno e 145 a Benevento. A livello regionale guida Napoli con 2.827 imprese gestite da stranieri. In Irpinia le nuove iscrizioni di imprese straniere rappresentano circa il 7 per cento del tessuto imprenditoriale. Il settore più gettonato in provincia è quello del commercio, all’ingrosso e al dettaglio, con 43 nuove imprese. Seguono agricoltura (34), costruzioni (11) e manifatturiero e servizi, ognuno con otto imprese. Completano il quadro ristorazione (6), attività professionali (3) e altri servizi (1). Sono infine 77 quelle non classificate.
A livello nazionale guida la Lombardia con quasi 12mila imprese a conduzione straniera sulle complessive 589mila attive in Italia nel 2017. La Lombardia rappresenta il 20,3% di tutte le imprese con titolari nati all’estero iscritte in Italia ed è straniera ormai oltre un’impresa su cinque (20,8%) che nasce sul territorio regionale. Il dato emerge dal rapporto realizzato dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
Complessivamente sono circa 58 mila le imprese straniere nate nel 2017, il 16,2% del totale, per un media di 158 nuove imprese straniere al giorno. Guida Roma con 6.020 imprese, davanti a Milano con 5.338, Torino e Napoli con circa 3 mila imprese. Prato è il territorio dove gli stranieri hanno ormai superato gli italiani per numero di iscrizioni, con 1.266 imprese iscritte su 2.491 sono il 50,8%.
Seguono, poi, per peso degli stranieri sul totale delle nuove imprese, Firenze (29,1%), Reggio Emilia (27,3%), Mantova e Macerata (26% circa ciascuna). Gli stranieri in Italia aprono imprese soprattutto nel settore del commercio (circa 13 mila iscrizioni), dell’edilizia (11 mila) e del manifatturiero (quasi 5 mila) ma sono nate anche circa 4 mila imprese nei servizi alle imprese oltre 3 mila nei servizi di ristorazione. In Italia i settori dove le imprese straniere hanno superato quelle italiane per numero di iscrizioni con percentuali superiori al 95% sono i money transfer e il commercio ambulante di chincaglieria e bigiotteria.