“Il ministro della Pubblica Istruzione ha ritenuto eccessiva l’espressione ‘bambini usati come cavie’. Bisogna misurare le parole, io credo si debba farlo coi comportamenti. Lo sa che c’erano bambini costretti a fare lezioni con finestre aperte e giubbini addosso? E’ un modo per rispettare i bambini? In Europa una situazione del genere sarebbe uno scandalo intollerabile”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nella consueta diretta social del venerdì.
“Caro ministro della Pubblica Istruzione, non abbiamo intenzione di essere presi in giro da nessuno e soprattutto abbiamo l’abitudine di partire dalla realtà, non dalle parole. Non voglio farmi prendere per i fondelli da nessuno”.
“Non ci si può permettere la cialtronata – attacca – di impugnare l’ordinanza della Campania di notte e di non fare più niente”. “Voglio dire agli amici del Governo che, per quello che mi riguarda, io sono un pacifico guerriero. Mi piace la vita tranquilla, ma pretendo lo stesso rispetto che io do ai miei interlocutori e non ho alcuna voglia di farmi prendere per i fondelli da nessuno, soprattutto se chi paga le decisioni propagandistiche sono i bambini e le famiglie. Ancora oggi non è stato dato il potere ai presidi di sapere chi è vaccinato e chi no. La Dad l’ha introdotta il Governo, non le Regioni. Voi avete previsto che se ci sono due o tre contagi si chiude, non noi”.
“Sarebbe bene fare un bagno di umiltà – ha aggiunto De Luca – e soprattutto atterrare sulla realtà vera, finendola con la propaganda. Se c’è un atteggiamento di serietà e di rigore, siamo tutti impegnati ad aprire le scuole garantendo condizioni civili di didattica e di permanenza. Lo ricordo anche al presidente del Consiglio Draghi, c’è una piccola differenza tra le scuole e tutto il resto: nelle scuole i bambini stanno 4 o 5 ore in una stanza chiusa e nella quale magari non c’è neanche un condizionatore. C’è una differenza quindi quando si parla di cose aperte e chiuse. Per le scuole c’è bisogno di un’attenzione tripla. La Regione è impegnata ad aprire tutte le scuole ma è anche tenuta a guardare la realtà per quello che è”.