Sotto la lente di ingrandimento i tre giorni che hanno segnato la storia della lotta al coronavirus a Napoli e in Campania: dal 16 al 19 marzo scorso, quando viene chiuso l’appalto per la realizzazione dei tre ospedali Covid a Napoli, Caserta e Salerno.
In questo filone di indagine la Procura ha sequestrato telefono cellulare e computer dell’ingegnere Roberta Santaniello, esponente di spicco del Partito Democratico e dell’ufficio gabinetto della giunta regionale della Campania, ma anche dell’unità di crisi allestita per far fronte alla crisi sanitaria in regione. Turbativa d’asta è l’accusa che le viene contestata, in relazione alle gare poi messe in campo da Soresa nei giorni del grande picco di contagi.
È la stessa ipotesi di reato che ha spinto gli inquirenti a sequestrare il cellulare del dirigente dell’Asl Napoli uno Ciro Verdoliva, ma anche il cellulare e il computer di Luca Cascone, consigliere regionale, fedelissimo del presidente della regione Vincenzo De Luca; e il computer del presidente Soresa Corrado Cuccurullo.
Si punta a mettere a fuoco gli “elementi di criticità in relazione alle procedure di aggiudicazione e di esecuzione delle gare indette nel periodo di emergenza”. Centrale resta la realizzazione dei tre covid center (base d’asta 15,5 milioni, ma si arriva a un ribasso di 12 milioni), con una gara alla quale partecipano sette ditte e che viene aggiudicata da un’impresa di Padova.
Roberta Santaniello domenica mattina si è recata alla Pastrengo, caserma dei carabinieri di Napoli, per la rituale elezione di domicilio. L’avvocato Raffaele Bizzarro, suo legale di fiducia: “È serena e amareggiata al tempo stesso. Tranquillissima per la funzione ricoperta in seno all’unità di crisi, un ruolo all’insegna della trasparenza, senza mai esondare nella definizione di procedimenti amministrativi”.