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Costanza accompagnerà i gol dell’Avellino: “Ma che bello è…”

E’ l’autore della tormentone del Partenio – Lombardi: “Che bello è tifare Avellino”. Enzo Costanza, noto cabarettista irpino ha scritto una canzone per la sua squadra, la sua terra. Un ritornello che riecheggia dentro e fuori dallo stadio avellinese, ormai. L’artista, laureato in architettura, è da sempre un tifoso dei colori biancoverdi e, qualche giorno fa espresse, negli studi di Primativvù, in occasione della trasmissione “Contatto Sport”, il desiderio di poterla sentire allo stadio. Ebbene, Costanza è stato accontentato. Oltre all’inno della Lega Pro di Mogol, da ieri, al Partenio, c’è anche la canzone dedicata ai lupi. Ed accompagnerà le reti dell’Avellino per il resto del Campionato: “Sono onorato ed emozionato – dichiara Costanza – . La maggior parte degli stadi italiani ha un inno dedicato alla propria città e ai propri tifosi. Oggi lo abbiamo anche noi. Ringrazio la società per avermi ascoltato. La canzone, presto, potrà essere scaricata gratuitamente dal mio sito internet www.enzocostanza.it ed utilizzata come suoneria del cellulare. E’ già la mia suoneria”.
Di seguito, il testo del brano:
Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio A tifare Avellino
Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio A tifare Avellino
Fin da bambino con mio padre al partenio sai quel lupo era per me un genio
Che ogni mio desiderio esaudiva una fede che nell’anima arriva
Quei tamburi li nella Terminio e in Curva sud grido Forza Avellino
La gente calda che si abbracciava quella bandiera con forza amava
A me mi faceva morì quando segnava il mio mito Juary
E come una ballerina danzava intorno alla bandierina
Urlavo sempre come un pazz quando nel sacco la metteva Diaz
Poi saltavo come un grillo quando faceva un gol Barbadillo
Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio A tifare Avellino
Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio A tifare Avellino
Tutti facevan la ola quando tirava una bomba Vignola
Di parate ne faceva a milioni difendeva la porta Tacconi
In difesa l’avversario non sgomma ci pensava a cacciarlo Di Somma
Non c’erano giocatori codardi il nostro simbolo era Lombardi
Maledetto quel pomeriggio una vittoria ma col cielo grigio
Tutti insieme abbiam festeggiato ma poi la terra ha tremato
Ma anche il calcio l’Irpinia ha salvato e questo popolo ha risollevato
Siamo forti duri mai cupi tutti ci ammirano siamo dei lupi
Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio A tifare Avellino
Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio A tifare Avellino
Con una lacrima ricordo Dirceu il mio campione ai tempi del liceo
E quei tiri che non afferri sono saette di Tagliaferri
Poi son cresciuto e ho fatto festa urlando gioia ai gol di Fresta
Mi ricordo facevo casino quando segnava il Drago Gigi Molino
Erano bombe molotov le bordate di Kutuzov
Oggi In tasca mettiamo il bottino con la zampata di Biancolino
Il mio cuore oggi è più caldo ad ogni gol di Gigi Castaldo
E nei monti e tra le valli para tutto questo Fumagalli
Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio A tifare Avellino
Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio A tifare Avellino
E tra gioie dolori ed affanni l’ Avellino ha ormai 100 anni
Questa serie è troppo stretta noi vogliamo tornare in vetta
Tornare subito al comando come ai tempi di De Napoli Nando
O quando buttavamo la sfiga con i gol di Mario Piga
E ancora oggi noi sogniamo quando papà ci teneva la mano
Correvamo allo stadio partenio per noi quello era un super premio
Non esistevano i Phone e Nintendo facevamo solo un tifo tremendo
Ma quella maglia biancoverde era per noi il regalo più grande.
(di AnnaV.)

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