Cosimo Sibilia scrive alle società campane

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Desidero rivolgere a Voi tutti – dirigenti, allenatori, arbitri, calciatrici e calciatori che con passione e sacrifici dedicate il Vostro tempo al calcio dilettantistico e giovanile della Campania – un indirizzo di saluto ed una ideale stretta di mano.

Sono certo che comprenderete le ragioni del ritardo di questo messaggio di saluto ma ho preferito aspettare e conoscere personalmente i rappresentanti delle Società di ogni provincia della nostra regione.

Il mio desiderio, unitamente a quello dei Vice Commissari che hanno accettato di condividere, con autentico spirito di servizio e slancio disinteressato, questa difficile ed impegnativa responsabilità della gestione Commissariale, era di vivere un momento di autentico e sincero confronto tra uomini di sport che realmente conoscono il significato della lealtà, della correttezza e della probità.

Una serie di incontri guardandosi negli occhi, per esprimere liberamente le proprie idee, senza preconcetti e con un unico obiettivo: perseguire il bene del calcio campano per farlo tornare ad essere un’importante risorsa di relazione e interazione sociale, una preziosa esperienza di democrazia, partecipazione e corresponsabilità.

Questa gestione Commissariale ascolterà ogni voce che rappresenti la realtà calcistica campana  e  prenderà atto (quando sarà manifestato senza alcun pregiudizio e nel rispetto delle persone e dell’organizzazione calcistica) di eventuali motivi di dissenso ma, al contempo, reprimerà qualsiasi abuso o qualsiasi violazione delle regole e ogni farneticante diffamazione.

Com’è ben noto, i motivi che hanno determinato il Commissariamento del Comitato sono ormai materia di competenza degli organi di giustizia sportiva. All’esito finale dei provvedimenti adottati dagli organi preposti, ognuno, nella propria libertà e nell’autonoma valutazione, potrà farsi un’idea di ciò che è accaduto negli ultimi anni.

Il compito di una gestione Commissariale è quello di ripristinare una situazione di normalità,  proseguendo le attività decise dalla precedente gestione alla quale intendo rivolgere un sincero e sentito ringraziamento.

Chi, come noi, è accomunato dalla passione per uno sport che molti definiscono il “più bello del mondo”, trova da sempre un preciso riferimento in un pilastro dell’ordinamento sportivo: il principio di lealtà sportiva. Un principio che nel corso del tempo non ha avuto solo un significato etico, ma ha costituito sempre più un riferimento normativo per disciplinare i comportamenti in ambito sportivo.

Lealtà, correttezza e probità, infatti, non sono vaghi riferimenti contenuti nell’art. 1 bis  del Codice di Giustizia Sportiva, ma costituiscono una precisa indicazione, un vero e proprio modus operandi, che tutti coloro che svolgono una qualsiasi attività in ambito sportivo devono aver presente.

Lealtà sportiva, allora, è competere a parità di condizioni.

Al termine della trascorsa stagione sportiva (30 giugno 2015), le Società partecipanti ai Campionati e Tornei di competenza del Comitato Regionale Campania che presentavano un saldo debitorio erano numerosissime.

Questo ha significato che vi è stata disparità di trattamento tra coloro che, nel rispetto delle regole, hanno adempiuto a tutti gli obblighi prescritti in materia di pagamento degli oneri dovuti – impiegando, con sacrifici personali di tanti Dirigenti di Società, risorse per tali incombenze – e chi, viceversa, ha giocato quasi gratis o pagando meno del dovuto, investendo quindi risorse eventualmente anche per rinforzare le proprie squadre (rimborsi a tecnici e calciatori, acquisto di materiale sportivo, ecc.).

Nel rispetto non solo delle precise disposizioni a riguardo, ma anche di quei Dirigenti di quelle Società che hanno sempre versato quanto dovuto, si è mossa e continuerà a farlo la gestione Commissariale, richiedendo che tutti, in ugual misura, pagassero ciò che in base alle norme è dovuto per la partecipazione ai Campionati e Tornei.

In poco meno di otto mesi di Commissariamento, pertanto, il deficit determinato dai mancati versamenti da parte delle Società si è notevolmente ridotto, e questo nella consapevolezza che richiedere il pagamento di quanto dovuto – ma richiederlo a tutti – avrebbe imposto scelte anche difficili.

Certo, in molti casi si è dovuto far ricorso ai “prelievi coattivi”, uno strumento che a tanti può apparire odioso o vessatorio ma che, si ripete, si è reso necessario per garantire quella parità di condizioni, che è stata e sarà sempre il pilastro dell’azione Commissariale.

Ma lealtà, correttezza e probità non hanno riguardato l’azione della gestione Commissariale solo in ambito contabile.

Dal punto di vista strettamente sportivo, tali principi, nel recente passato, sono stati disattesi in maniera ancora più evidente per quanto attiene ai tesseramenti ed alla partecipazione a gare.

Secondo le evidenze del C.E.D., il Centro Elaborazione Dati della Lega Nazionale Dilettanti, sino al 30 giugno del 2015, ossia al termine della trascorsa stagione sportiva, erano state segnalate numerosissime posizioni di calciatori e calciatrici che, colpiti da provvedimenti disciplinari, erano risultati “sconosciuti al sistema” o, comunque, non in regola con il tesseramento.

A tradurlo in termini sintetici: numerosi soggetti, nel corso della precedente stagione sportiva, hanno partecipato in posizione irregolare – perché privi di un valido tesseramento – all’attività organizzata nell’ambito del Comitato Regionale Campania, Delegazioni Provinciali incluse.

Grazie ai controlli conseguiti, con soddisfazione può dirsi che oggi le evidenze segnalate dal C.E.D., a tale proposito, per la corrente stagione sportiva, si sono ridotte di oltre il 70% e che, attraverso la verifica operata anche dagli Organi di Giustizia Sportiva, risultano sempre di meno i provvedimenti a carico delle Società per la partecipazione irregolare a gare di calciatori o calciatrici.

Superfluo aggiungere che tutti i casi segnalati dal C.E.D. per i Campionati in corso, dopo attenta verifica, sono stati già trasmessi alla Procura Federale.

Anche in questo caso è salda la convinzione che per tutti i Dirigenti e le Società che, nel rispetto dei più volte richiamati principi di lealtà e correttezza, hanno schierato nelle proprie squadre solo ed esclusivamente soggetti tesserati, ossia legittimati a prendere parte all’attività, le attività poste in essere dalla gestione Commissariale hanno rappresentato e tuttora rappresentano la migliore garanzia che le competizioni si svolgono, finalmente, in parità di condizioni. 

Ecco, dunque, in estrema sintesi il messaggio che vuole trasmettere a tutti la gestione Commissariale del Comitato: rispetto delle regole e parità di trattamento.

Due concetti che, apparentemente semplici e scontati, apparivano ormai accantonati.

Molto altro ci sarebbe da aggiungere, ma il cammino che dovremo fare insieme porterà ad avere ulteriori occasioni di incontro e momenti di riflessione comune.

Personalmente, come ho avuto modo di precisare in più occasioni, ho aderito ai pressanti inviti che mi provenivano dai vertici del C.O.N.I., della F.I.G.C. e della Lega Nazionale Dilettanti perché da campano e da persona che ha particolarmente a cuore il mondo del calcio dilettantistico e giovanile ho sentito forte il senso di responsabilità.

Ecco, io sono convinto che con spirito di responsabilità ma, al contempo, di sincera ed autentica collaborazione tutti insieme riusciremo a riportare il calcio dilettantistico e giovanile campano al posto che merita in ambito nazionale.

Nella consapevolezza che, per richiamare il grande Eduardo, ha da passà ‘a nuttata.

A Voi tutti l’augurio che il vostro entusiasmo non si spenga ma vi sia da guida e sprone ai sempre maggiori successi sportivi.

Cordialmente,

Cosimo Sibilia.

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